NAUFRAGIO COSTA CONCORDIA – S’infittisce il giallo sul pc del comandante Francesco Schettino che sarebbe stato prelevato da una donna con i capelli biondi qualificatasi come legale di Costa Crociere, ma la compagnia smentisce categoricamente di aver ricevuto alcunchè. Tgcom24 ha mostrato alcune immagini di questa misteriosa donna e l’inviato che intervistò Schettino all’interno dell’Hotel Bahamas assicura che questa signora intimò al comandante di non rilasciare dichiarazioni ai giornalisti. Dopo di che si allontanano portando con sè una sacca rossa contenente il pc portatile di cui si è persa ogni traccia e s’imbarcano su un traghetto che li porta dall’Isola del Giglio a Porto Santo Stefano. Qualche ora dopo il comandante verrà arrestato, ma del pc non si sa più nulla e Costa Crociere smentisce di averlo mai ricevuto.
Dal punto di vista legale pare che l’avvocato di Schettino, Bruno Leporatti, voglia allargare il fronte degli indagati per non far convergere ogni colpa sul suo assistito: “Le investigazioni sono in pieno svolgimento, non solo sul fronte della acquisizione di elementi di prova in riferimento alla posizione degli indagati Francesco Schettino e Ciro Ambrosio – ha detto Leporatti -, ma anche al fine di individuare eventuali ulteriori responsabilità di terzi che potrebbero almeno aver cooperato” nel causare la tragedia del Tirreno. Il dubbio insinuato dal difensore del comandante della Concordia è che la nave avesse delle avarie pregresse, tant’è che da Civitavecchia è salpata con due ore di ritardo, e chiede di indagare se la pompa di zavorra o di bilanciamento fosse funzionante, così come le pompe esaurimento grandi masse, e se le paratie abbiano tenuto alla maxi-falla che ha destabilizzato la nave causando un allagamento asimettrico. Tant’è che l’ufficiale di guardia in macchina Alberto Fiorito ha riferito agli inquirenti che “le pompe non giravano” nel momento in cui si voleva farle entrare in azione per liberare i locali dall’acqua… A giorni la lista degli indagati per il disastro potrebbe allargarsi a macchia d’olio…
Luigi Ciamburro
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