PROTESTA DEI TIR – La protesta degli autotrasportatori sta paralizzando l’Italia con il trascorrere delle ore e in ogni regione è già scattata la corsa al pieno di benzina con lunghe code ai distributori, molti dei quali hanno terminato le scorte e stamane chiuderanno i battenti. Fino a venerdì scarseggeranno frutta e verdura e sui pochi prodotti rimasti in deposito si potrebbero verificare vertiginosi incrementi di prezzo, come denunciato dall’ad delegato del Centro Agroalimentare di Roma che spiega: “Grazie ai cospicui rifornimenti di domenica oggi sarebbe esagerato parlare di una mancanza assoluta cioè di indisponibilità e irreperibilità di prodotti venuti meno nel CAR. Tra quanto arrivato oggi (ieri, ndr) e quanto stoccato da giorni, è più corretto parlare di un drastico calo di volumi disponibili e di un inizio allarmante di situazioni di carenza e penuria di tutti i prodotti”. A chiudere saranno anche tutti gli stabilimenti Fiat per mancato rifornimento dei componenti.
Sulla penisola si assiste agli scenari visti in Sicilia la scorsa settimana, ma stavolta la protesta non ha dovuto attendere giorni per calamitare attorno a sè l’attenzione mediatica. E molti giornalisti, giunti agli svincoli autostradali bloccati dai tir, denunciano minacce da parte di alcuni autotrasportatori nei confronti dei loro colleghi, costretti a fermarsi per non vedersi bucare le ruote o, in qualche caso, essere assaliti fisicamente.
Protesta condivisa o meno il Garante sugli scioperi chiede la precettazione, il ministero dei Trasporti parla di “scioperi ingiustificati”, ricordando che l’11 gennaio scorso sono stati presi impegni ben precisi con le associazioni dell’Autotrasporto, mentre il ministro Cancellieri assicura “che non saranno tollerati. Fin dove si può useremo il dialogo, però bisogna anche tenere presenti i diritti dei cittadini”. Ma forse un accordo potrebbe essere trovato nella giornata di domani, quando ci sarà un incontro decisivo tra governo e rappresentati dei camionisti. E il premier Mario Monti incontrerà il governatore siciliano Lombardo: sull’isola restano soltanto alcuni presidi e la linea dura dei Forconi, per il momento, si è allentata.
Luigi Ciamburro
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