L’Onu richiama l’Argentina per la violenza contro gli indigeni e per le eccessive coltivazioni di soia transgenica

Indigini argentini

L’ONU ATTACCA L’ARGENTINA SUL TRATTAMENTO DEGLI INDIGENI – Con la presentazione del suo ultimo rapporto il comitato delle Nazioni Unite per i Diritti Economici, Sociali e Culturali ha ripreso lo Stato argentino il quale praticherebbe scorrettezze e violerebbe la legge internazionale in vari campi. A partire dall’eccessiva coltivazione di soia transgenica, passando per la presenza delle tante miniere a cielo aperto e finendo con la violenza praticata nei confronti delle minoranze etniche indigene.

Le prime due problematiche sarebbero interconnesse alla terza ed andrebbero ad aggravare la condizione dei popoli indigeni presenti in territorio argentino in quanto impedirebbero per loro lo svolgersi di un’esistenza regolare e genuino.

“Il comitato è preoccupato per i casi in cui il crescente impiego di pesticidi chimici e di soia transgenica in regioni abitate ed utilizzate da comunità indigene hanno modificato negativamente le abitudini di queste comunità. Si tratta di un grosso ostacolo per l’accesso ad un’alimentazione sicura, adeguata e alla portata”, questo quanto scritto nel rapporto.

L’osservazione della situazione argentina è stata condotta dal comitato dell’ONU in collaborazione con alcune realtà che operano da anni nel territorio. In particolare il Centro de Estudios Legales y Sociales (CELS) e l’Observatorio de Derechos Humanos de Pueblos Indigenos (Odhpi) hanno contribuito con appositi rilevamenti.

Sottolineando il dato che emerge sulla connessione tra violenze praticate sul territorio e violazione dei diritti delle minoranze indigene, Diego Morales del CELS ha dichiarato, successivamente alla pubblicazione del rapporto: “E’  importante che le Nazioni Unite si facciano portavoce di ciò che sono costretti a subire gli indigeni in Argentina.

Jorge Nahuel, membro della Confederación Mapuche del Nequén, ha ben accolto il rapporto dell’ONU ed ha dichiarato: “Viene alla luce tutto ciò che i popoli indigeni avvertono da qualche decennio, cioè la serie di conseguenze irreparabili che genera un sistema economico basato sull’espropriazione senza controllo della natura”.

 

Nicoletta Mandolini