
NAUFRAGIO COSTA CONCORDIA – L’Amministratore delegato di Costa Crociere, Pierluigi Foschi, ha smentito oggi le dichiarazioni del comandante Francesco Schettino, secondo cui l’inchino all’Isola del Giglio, che ha provocato la collisione della nave Costa Concordia contro gli scogli dell’isola facendola naufragare, era stato pianificato e voluto dall’armatore per ragioni pubblicitarie. L’inchino che il comandante Schettino voleva effettuare davanti l’isola del Giglio “non era autorizzato dall’azienda”, ha detto oggi l’ad Foschi in audizione alla Commissione Lavori pubblici del Senato. Il “passaggio ravvicinato” fu una decisione “presa autonomamente dal comandante Schettino”, ha ribadito Foschi.
“La pratica dell’inchino non esiste nella nostra azienda – ha precisato Foschi – esiste la navigazione turistica che è una pratica adottata da tutte le società crocieristiche del mondo e consentita dalle norme”. Quella del 13 gennaio davanti all’isola del Giglio non era “autorizzata” dalla Costa, ha detto. L’amministratore delegato, ha comunque ammesso che in alcuni casi la navigazione ravvicinata “viene pianificata e l’azienda può anche esserne al corrente”, come avvenne lo scorso 14 agosto proprio davanti all’Isola del Giglio. Si tratta, però, ha spiegato Foschi, di una navigazione “con protocolli di sicurezza molto chiari e precisi, in cui è stabilita rotta, velocità, condizioni meteo, traffico marino, ecc”. “Non è vietato avvicinarsi alle coste, a volte lo abbiamo acconsentito, altre volte non ne eravamo a conoscenza. Ma è evidente che la Concordia in quella posizione non ci poteva essere“, ha insistito.
Tuttavia, il comandante in seconda della Concordia, Roberto Bosio, ha detto ai magistrati che la “navigazione ravvicinata era programmata” fin dalla partenza della nave da Civitavecchia.
Foschi ha poi smentito con sdegno la presenza a bordo della nave di clandestini e lavoratori in nero: “È una cosa ignobile e impensabile”, ha affermato, sostenendo che i “sistemi di controllo della società sono all’avanguardia”. L’Ad della Costa Crociere ha quindi voluto ribadire che il personale della Concordia era “adeguatamente addestrato”, respingendo quelle che ha definito “accuse ingiuste”. Il personale della nave “in due ore è riuscito ad evacuare oltre 4 mila persone: non si fa quello che hanno fatto se si è impreparati”, ha sottolineato Foschi. “Con orgoglio posso dire che tutti si sono prodigati per far sì che tutti si mettessero in salvo. Quasi tutti i passeggeri sono stati fatti sbarcare con la nave sbandata, siamo riusciti ad evacuare quattromila persone senza aiuto esterno”, ha aggiunto. L’Ad di Costa Crociere ha quindi precisato che l’ultima revisione della Concordia risale a novembre 2011, mentre il personale che era in servizio la notte del naufragio, così come il comandante Schettino, ha effettuato un’esercitazione di emergenza lo scorso dicembre.
Redazione
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