SCIOPERO DEI TIR – Terzo giorno di protesta per gli autotrasportatori che hanno messo in ginocchio l’Italia con il blocco di alcuni snodi autostradali vitali per il passaggio di merci e carburanti, mentre nelle città monta il malcontento per i distributori chiusi e per l’ascesa dei prezzi di frutta e verdura. Il blocco dei tir ha influenzato anche la categoria dei pescatori, il pesce è praticamente introvabile sugli scaffali e quest’oggi i pescatori di tutta Italia terranno un sit-in di protesta davanti a Montecitorio. Come successo la scorsa settimana in Sicilia i distributori sono stati presi d’assalto ma molti impianti sono stati costretti a chiudere per mancanza di materia prima, specie in Campania, Puglia Basilicata, Liguria, Toscana, Lazio e Calabria. Secondo Coldiretti nei camion è stipata frutta e verdura per un valore superiore ai 50 milioni di euro.
Ma la protesta continuerà fino a venerdì, eccezion fatta in Campania, dove molti tir sono già ripartiti e la circolazione è tornata fluida quasi ovunque: otto persone sono state denunciate e gli sono state comminate sanzioni pecunaire per i blocchi, mentre un manifestante di 66 anni è stato arrestato a Nola per oltraggio a pubblico ufficiale. Da stamane tutto dovrebbe tornare alla normalità per quanto concerne il traffico autostradale, ma il 95% dei distributori è a secco e Ischia resta senza latte.
Intanto al presidio di Asti ovest c’è dolore e rabbia per la morte del camionista Massimo Crepaldi, 46enne astigiano, travolto accidentalmente e ucciso da una autotrasportatrice tedesca nella mattina a di ieri. “Questa disgrazia proprio non ci voleva – dice un camionista concittadino della vittima -. Quando una persona perde la vita tutto passa in secondo piano, ma non molliamo, non ci abbiamo mai pensato per un attimo. Andiamo avanti anche per lui”. Al presidio si vocifera che la conducente tedesca, ora in carcere, aveva forzato un altro blocco alcuni chilometri prima, a Villanova, “rischiando di investire due persone”.
E quest’oggi lo sciopero continua. “La Guardia di Finanza – si lamenta un manifestante – avrà fatto anche bene ad andare a Cortina d’Ampezzo per stanare gli evasori, ma dovrebbe fare controlli nelle sede delle aziende, a cominciare dalle multinazionali, che non rispettano i tempi di pagamento indicati nelle fatture… Siamo fermi a tariffe da anni Ottanta, ci ritardano sempre più i pagamenti e intanto gasolio e pedaggi autostradali continuano ad aumentare”.
Luigi Ciamburro
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