Cala il Pil e sale la disoccupazione: la Svezia in recessione

Soldi svedesi

LA CRISI ECONOMICA COLPISCE LA SVEZIA – A Stoccolma, il governo lo aveva detto: se la crisi del debito continuerà, e se l’Europa non si rimetterà presto il moto, le conseguenze si faranno sentire anche sull’economia svedese. Una previsione che si sta verificando. Il Pil svedese è sceso nell’ultimo trimestre del 2011. Secondo le proiezioni dei maggiori istituti di credito, è molto probabile che il trend proseguirà anche nel primo trimestre di questo anno. E ciò significa una cosa sola: recessione.

All’origine della contrazione della crescita economica svedese stanno alcuni semplici motivi: sono calate le esportazioni, gli investimenti sono più deboli come più contenuta è la produzione industriale. Sono proprio quegli effetti che a Stoccolma si aspettavano, effetti dovuti a una crisi continentale che presto o tardi avrebbe varcato di nuovo i confini di una Svezia che alterna tassi di crescita ‘asiatici’ a battute di arresto.

Due terzi dell’export svedese, del resto, sono diretti al mercato europeo e valgono il 35% del Pil. Le previsioni di crescita per quest’anno sono state perciò corrette tutte al ribasso: nel 2012 il Pil svedese dovrebbe crescere solo dello 0,3%. Le previsioni parlavano di un +1,8%. E pure il +2,3% previsto per il 2013 dovrà evidentemente essere ricalcolato da capo. A risentirne sarà pure la disoccupazione che secondo le previsioni dovrebbe tornare a salire, portandosi dal 7,8% di quest’anno all’8% nel 2013. Non una vera e propria impennata, ma comunque un ulteriore sintomo di un malessere che preoccupa, come preoccupa e molto l’alto tasso di disoccupazione giovanile rispetto al quale un paio di settimane fa le organizzazioni sindacali avevano già chiesto uno sforzo ulteriore al governo.

 

Antonio Scafati