
CAMERON CONTRO TOBIN TAX – E’ un David Cameron d’assalto quello che è intervenuto oggi al World Economic Forum di Davos. Il premier britannico è partito all’attacco delle ricette economiche della cancelliera tedesca Angela Merkel, che preme per l’approvazione del fiscal compact (il nuovo Patto di bilancio europeo a cui la Gran Bretagna ha detto no al Consiglio europeo di dicembre), per una maggiore integrazione europea e continua ad opporsi all’aumento del fondo salva Stati. Per uscire dalla crisi, ha detto ieri Merkel nel suo intervento al Forum di Davos, ci vuole più Europa, occorre un “grande e magnifico progetto” da rafforzare e sviluppare. L’Europa deve fare “molto di più”, ha ripetuto la cancelliera tedesca, sottolineando che questo di più deve essere fatto “non solo attraverso misure di austerità, ma anche attraverso riforme strutturali che portino a più posti di lavoro“. Questi sono obiettivi che ogni paese deve perseguire per se stesso, ha aggiunto Merkel, sottolineando che la Germania vuole la solidarietà ed “è pronta a impegnarsi, ma non vuole pressioni o essere obbligata a promettere quello che non potrebbe mantenere”. Riferimento che riguarda i due fondi salva stati Efsf e Esm (che prenderà il posto del primo), rispetto ai quali da più parti giungono richieste di aumento delle relative dotazioni. Anche il premier Mario Monti ieri è tornato a chiedere un incremento di entrambi i fondi, mentre è stata la direttrice del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde, a chiederne il raddoppio fino a 1000 miliardi di euro.
È arrivato il momento di prendere “decisioni coraggiose”, ha invece ammonito il Primo Ministro britannico Cameron; decisioni che servano a rilanciare la ripresa economica nell’Unione Europea. “Questo non è il momento di pretendere che non ci sia un problema – ha sottolineato – e non è nemmeno il momento di farci prendere dalla paura del fallimento. Questo è il momento di dimostrare la nostra leadership e prendere decisioni coraggiose“. In merito alla crisi dell’Eurozona, il premier britannico ha riconosciuto che la Banca Centrale Europea si sta impegnando ad arginarla, con i finanziamenti al sistema bancario europeo, ma potrebbe “fare molto di più”. La critica è rivolta alla Germania, che viene esortata da Cameron a contribuire con più risorse per aiutare a superare la crisi dell’Eurozona. Secondo il premier britannico l’Europa “deve concentrarsi su tre temi nel breve termine: Grecia, banche e firewall. Affrontando in modo tempestivo e contemporaneamente questi tre nodi, si può attenuare la crisi”, ha spiegato, aggiungendo che “una dura disciplina fiscale è essenziale. Ma questo è un problema di deficit commerciali, non solo i deficit di bilancio”. L’austerità da sola, pertanto, non è sufficiente, l’Europa deve adottare riforme strutturali per diventare più competitiva, ha avvertito Cameron. “Cinque paesi membri dell’Unione Europea sono oggi meno competitivi persino dello sclerotico Iran”, ha commentato.
Ma il punto su cui il premier britannico ha attaccato è stata la discussa questione della Tobin Tax, l’imposta sulle transazioni finanziarie: Cameron ha detto senza mezzi termini che l’ipotesi di introduzione della tassa “è pura follia”. Le stime dell’Unione europea, ha spiegato il premier britannico, “dimostrano che l’introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie potrebbe ridurre il Pil della Ue di 200 miliardi di euro, bruciare mezzo milione di posti di lavoro e spingere il 90% dei mercati a lasciare l’Unione europea”. “Prendere in considerazione una misura del genere in un momento in cui stentiamo a far ripartire la crescita è pura follia”, ha ribadito Cameron.
Redazione
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