CRISI SIRIANA – Ieri è stata un’altra giornata di violenze in Siria e stavolta a perdere la vita, oltre ai civili, sono un dirigente della Mezzaluna rossa, Abdulrazak Jbero, mentre a bordo della sua auto andava da Damasco a Idlib, oltre a un sacerdote ortodosso di 30 anni, padre Basilious Nassar, ucciso in una sparatoria alla periferia di Hama da un gruppo di terroristi armati, secondo fonti del regime, dall’esercito di Damasco secondo gli oppositori.
Sul piano diplomatico la Russia continua a respingere ogni ipotesi di risoluzione da parte del Consiglio di Sicurezza dell’Onu che possa aprire la strada a un intervento straniero e il ministro degli Esteri Serghiei Lavrov si è detto pronto ad avviare un dialogo tra il regime e l’opposizione, pur senza le dimissioni del dittatore Bashar al Assad, così come richiesto dalla Lega Araba i cui osservatori sembrano avere le mani legate e la cui missione sembra sfociare verso il fallimento. Il ministro degli Esteri di Damasco, Walid al-Muallim, garantisce piena collaborazione agli osservatori che hanno prolungato di 30 giorni il mandato: “La Siria è impegnata nel facilitare il raggiungimento (degli obiettivi, ndr) della missione, malgrado gli ostacoli posti da chi non vuole mostrare la realtà della situazione”.
Redazione