LA NORVEGIA SI SCOPRE RAZZISTA? – La Norvegia come terra promessa, dove andare a cercare un lavoro che nel proprio paese non si trova. La pensano così molti stranieri – tra cui tantissimi europei – che guardano con fiducia al ricco paese scandinavo: con talmente tanta fiducia da fare le valigie e volare lì. Ma una volta sbarcati, sono in molti a ritrovarsi faccia a faccia con una situazione completamente diversa.
È il caso di Gonzalo Marina, 34 anni, spagnolo. La sua storia l’ha raccontata NRK qualche giorno fa: Gonzalo è arrivato in Norvegia in cerca di lavoro. Speranza vana. Disoccupato, è costretto a vivere in strada, negli angoli della città di Bergen, nel pieno dell’inverno norvegese. Colpito da un’infezione, è finito all’ospedale. Un caso isolato? Tutt’altro. Sono tantissimo gli stranieri che vanno in Norvegia a cercare lavoro e sono invece costretti a rivedere drasticamente i loro piani.
Tra due candidati, il primo norvegese e il secondo straniero ma con qualifiche più alte, le imprese scelgono nel 75% il norvegese. Non conosci la lingua? Sei tagliato fuori. Hai il colore della pelle diverso? Stesso discorso. Alcuni stranieri che sottopongono il curriculum non vengono neanche presi in considerazione. Perché, nonostante gli sforzi delle istituzioni, negli ultimi anni la xenofobia nel paese scandinavo sembra cresciuta. Lo sanno le imprese, lo sanno i norvegesi e lo sa il governo. Il ministro per l’Eguaglianza, Audun Lysbakken, è stato molto chiaro: “Abbiamo un serio problema di discriminazione”, un problema così serio che Lysbakken si è detto molto arrabbiato e preoccupato.
Il risultato è che molti immigrati – anche con un curriculum di tutto rispetto – non riescono a trovare nessun tipo di lavoro e finiscono col dover vivere per strada. Proprio come Gonzalo Marina.
Antonio Scafati