
MEGAVIDEO GUERRA FILESHARING – TKim Schmitz rimane in carcere. Nessuna cauzione gli è stata concessa dal giudice e quindi ora il fondatore di Megavideo Kim Schmitz, alias Kim Dotcom, dovrà rimanere in carcere fino al 22 febbraio. Con lui altre sei persone ma nell’indagine ne risultano altre tre, per il momento ricercate. L’azione di blocco del sito è stata messa in atto lo scorso 20 gennaio dagli agenti federali della Virginia dietro richiesta da parte del Dipartimento di Giustizia che oltre alla chiusura di 18 domini del sito di filesharing ha per l’appunto portato agli arresti di fondatore& Company.
Il 37enne rischia 50 anni di carcere con l’accusa di aver fatto perdere all’industria dell’intrattenimento una perdita pari a 500 milioni di dollari e di aver inoltre provocato con ‘operazioni criminali’ 175 milioni di dollari di danno.
Con la bufera Megavideo anche Filesonic e Fileserve hanno detto addio ai suoi utenti e ora anche i due nuovi siti di condivisione argentini Cuevana e Taringa, sono finiti nel mirino dell’Fbi,in quanto considerate entrambe piattaforme in grado di condividere contenuti e paragonate al famoso Megaupload. Intanto gli utenti si ribellano in rete.
Redazione online
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