BRASILE. LEGGE PER REGOLARE L’IMMIGRAZIONE DA HAITI – Il 12 gennaio scorso, le autorità governative brasiliane hanno emanato alcuni provvedimenti legislativi volti a regolamentare la crescente immigrazione proveniente dal martoriato territorio haitiano che sta interessando il Paese dell’America Latina.
Il Consiglio Nazionale per l’Immigrazione, un organo che in Brasile dipende dal Ministero per il Lavoro e per l’Impiego, ha pubblicato, in data 13 di gennaio una risoluzione normativa in materia. La legge, che consta di 5 articoli, si propone di frenare l’ondata migratoria degli haitiani che varcano il confine brasiliano attraverso l’istituzione di pratiche di deportazione da applicare nei confronti di tutti i migranti bollati come irregolari.
Si tratta di un provvedimento politico ambiguo che, seppur dichiari intenti umanitari, è stato attaccato da alcune realtà locali per le linee guida che contiene sulla deportazione, la quale metterebbe in discussione la tutela dei diritti fondamentali della popolazione migrante.
La normativa stabilisce che tutti gli individui di nazionalità haitiana, in relazione alle precarie condizioni di vita che riguardano il territorio dell’isola successivamente al terremoto del gennaio 2010, potranno richiedere alle autorità brasiliane un permesso di soggiorno regolare della durata di 5 anni. In totale l’ambasciata brasiliana dispenserà 1.200 permessi l’anno, una media di 100 permessi erogati mensilmente. Poco dopo aver ricevuto il documento, ogni immigrato dovrà fornire prova di un’attività lavorativa e così vedersi confermata la possibilità di permanenza nel Paese.
Il nuovo sistema, stabilito ad hoc per i migranti haitiani, è stato definito dai dirigenti governativi che l’hanno approvato “flessibile” ed “umanitario”. Tuttavia l’atto legislativo presenterebbe alcune carenze. Nello specifico, non sarebbe contemplata alcuna regolamentazione in materia di riunificazione familiare, questione molto importante, dato che la migrazione di origine haitiana in Brasile possiede una forte struttura per nuclei familiari. Molti migranti, inoltre, tentano di ricongiungersi al propri cari favorendo l’entrata in Brasile tramite traffici illegali.
Mancherebbe anche una regolamentazione che abbia il fine di mettere in sicurezza il transito dei migranti nei territori confinanti, soprattutto Perù e Bolivia
Nicoletta Mandolini