
LA POLITICA IN SVEZIA – Un sindacalista per ridare slancio a un partito. I socialdemocratici svedesi avevano esigenza di fare in fretta e in fretta hanno fatto: è Stefan Löfven il nuovo leader di partito, dopo le dimissioni di Håkan Junholt sabato scorso. L’annuncio ufficiale è arrivato oggi.
Chi è Löfven: 54 anni, nato a Stoccolma dove vive, un passato da saldatore nel nord della Svezia, a capo del sindacato metalmeccanici dal 2006, non è deputato e questo lo costringerà a trovare un deputato che lo rappresenti e che parli in sua vece in Parlamento. “Sono molto orgoglioso e felice” aveva detto ieri, commentando la decisione del Comitato per le nomine del partito.
Carin Jämtin, segretario dei socialdemocratici, ha spiegato che c’era bisogno di girare pagina prima possibile: Löfven in questo senso è una persona “competente e di talento che ci consentirà di riallacciare il rapporto con i nostri elettori”.
Per quanto riguarda le scelte politiche che Löfven potrebbe fare, l’indirizzo come lui stesso ha detto è chiaro: “Abbiamo bisogno di politiche sociali più forti”, vale a dire più lavoro e più sforzi per l’istruzione pubblica.
Löfven raccoglie un partito fratturato, che ha perso fiducia e che sta perdendo progressivamente anche gli elettori: i sondaggi piazzano i laburisti al 25%, il minimo storico. Ricomporre il partito è il primo obiettivo e in questo senso la scelta del Comitato per le nomine non è stata casuale: Löfven era l’unico nome su cui tutti – per ora – erano disposti a convergere. Un personaggio per una fase delicatissima, dove di passi falsi non se ne possono più commettere.
Alcuni veterani del partito laburista avevano suggerito il nome di Löfven per la guida del partito già alcuni mesi fa quando Mona Sahlin aveva rassegnato le dimissioni: i vertici, però, alla fine avevano scelto Junholt.
Antonio Scafati