SIRIA SCONTRI – Continua senza sosta la lotta tra il regime di Bashar al-Assad e i manifestanti, iniziati lo scorso 15 marzo. Come accaduto in Libia anche in Siria è scontro sul dominio delle varie zone. Stamane è giunta la notizia che le forze contrastanti la dittatura di Assad sono giunte nei pressi di Damasco. Gli uomini del fronte Syrian Free Army, ossia l’Esercito libero siriano, hanno blindato l’area e in particolare una zona dove è in svolgimento il funerale di un uomo ucciso dagli scontri, una veglia funebre al grido di “ti sotterreremo Bashar“.
Il Times ha evidenziato come “è ormai chiaro che le autorità stanno perdendo il controllo della zona e che i quartieri a maggioranza sunnita sono caduti nelle mani dei rivoltosi“. Dalle dichiarazioni di un insegnate è stato inoltre possibile apprendere: “Tutto quello che possono farci ormai è tagliarci l’acqua o l’elettricità o il telefono. Questo dimostra quanto ormai siano deboli”.
Ieri gli attivisti del Comitato generale della rivoluzione hanno segnalato l’uccisione di 77 persone da parte delle forze governative, di queste 21 persone sarebbero state uccise a Damasco e 44 ad Hama. A comunicarlo la tv satellitare al-Arabiya. Morti sono stati registrati anche tra le forze di sicurezza del presidente Assad: dodici soldati governativi sarebbero stati uccisi in due attentati, uno a Idlib, nel Nord-ovest del Paese, l’altro a Daraa, nel Sud, almeno stando a quanto ha riferito l’Osservatorio siriano per i diritti dell’Uomo.
Tuttavia il dato più raccapricciante è quello che riguarda i bambini, che non sono stati risparmiati dalla carneficina. L’Unicef ha infatti denunciato che, dall’inizio della rivolta contro il regime, almeno 384 bambini sono stati uccisi in Siria.
L.B.
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