EVASIONE FISCALE – I controlli fiscali effettuati a Milano hanno fatto lievitare ‘magicamente’ gli introiti di oltre il 44% rispetto al week-end precedente e, in alcuni casi, i ricavi sono aumentati di oltre il 200%, segno che nel capoluogo lombardo le entrate sono ben maggiori di quelle effettivamente registrate quotidianamente. Per una sera nel cuore della movida nessuno ha evaso, le casse dei locali hanno lavorato a pieno regime e molte altre irregolarità sono pervenute a galla: mancato aggiornamento dei registri e lavoratori in nero in primis, oltre che incongruità con le dichiarazioni presentate ai fini degli studi di settore. Ma nonostante la discrezione e l’utilità collettiva degli uomini dello Stato qualcuno tenta di sollevare un polverone in difesa del Nord, invocando i medesimi controlli anche nei confronti dei commercianti cinesi e del Sud, mossa che prevedibilmente sarà effettuata a breve termine. Ma il sindaco di Milano Giuliano Pisapia mostra apprezzamenti per l’operazione: “Mi sembra che non sia stato un blitz, ma un intervento assolutamente comprensibile, molto positivo e doveroso. Di questo devono essere contenti soprattutto i commercianti onesti e chi paga le tasse, come la gran parte dei commercianti e dei milanesi. Chi evade le tasse – spiega il primo cittadino – fa anche concorrenza agli onesti. Non comprendo e considero allarmanti le voci critiche che si sono levate su questa operazione”.
Nel frattempo le Fiamme Gialle del Comando regionale del Piemonte rendono noto che nella regione, nell’anno 2011, sono stati rilevati evasioni fiscali sui redditi per due miliardi di euro, soprattutto da parte di microaziende che hanno evaso iva per 73 milioni di euro. Su 43.500 interventi per la verifica di scontrini e ricevute sono state scoperte irregolarità nel 31% dei casi. Una malattia, quella dell’evasione, che non conosce differenze tra Nord e Sud. Almeno per una volta.
Luigi Ciamburro
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