Grecia: annullata la riunione tra governo e Troika, ma si velocizza sulle privatizzazioni

 

Lucas Papademos

GRECIA: AL VIA LE PRIVATIZZAZIONI – E’ saltato per decisioni dell’ultimo minuto l’incontro previsto per questa mattina tra l’esecutivo greco e i dirigenti della Troika, l’organismo che riunisce Fondo Monetario Internazionale, Unione Europea e Banca Centrale Europea. La riunione era stata programmata per discutere in merito alle tematiche che ruotano attorno al mondo del lavoro. Il ministro del lavoro ellenico Giorgos Koutroumanis avrebbe dovuto relazionare su tematiche specifiche: la diminuzione del salario minimo, possibili variazioni da apportare al contratto nazionale del lavoro ed eliminazione di tredicesima e quattordicesima dagli stipendi dei lavoratori dipendenti nel settore privato. Tutte queste misure sono state richieste da Troika al governo greco per diminuire il debito pubblico del Paese.

Nonostante l’incontro sia stato annullato per motivi non ben specificati, l’esecutivo presidiato dal primo ministro Papademos non ha tardato a procedere su altri fronti secondo le direttive imposte dagli organi comunitari. In particolare è di questa mattina la notizia per cui il governo avrebbe accelerato notevolmente il processo di privatizzazione prescritto ai paesi membri dell’UE in forte crisi economica da FMI e BCE.

In mattinata ad Atene è stato reso noto il passaggio delle proprietà pubbliche statali al Taiped, organo appositamente creato dall’ex governo di Papandreou che gestisce la cessione a privati dei beni posseduti dallo Stato. Il governo ha trasferito al Taiped il 29% delle azioni possedute, l’agenzia che si occupa di amministrare le scommesse di calcio e parte della proprietà sul porto di Salonicco. In via d’arrivo sarebbe la cessione del 40% della Società per le Acque di Atene e di Salonicco. Entro la fine del 2012, sotto pressante invito del Troika, l’esecutivo intende privatizzare anche la società che gestisce il trasporto ferroviario nel Paese, la Trainose A. E.

Il governo Papademos si è assunto l’incarico, presso i dirigenti di FMI e BCE, di riportare nelle casse statali almeno 50 miliardi di Euro.

Nicoletta Mandolini