Il parere dell’Ocse sull’economia danese: tasse troppo alte e poca concorrenza

Soldi danesi

L’OCSE E L’ECONOMIA DANESE – Tira aria di grossi cambiamenti a Copenhagen. Riformare il welfare, ridurre le tasse, aumentare la competitività delle aziende: eccoli gli obiettivi del governo danese, alle prese con una congiuntura economica poco incoraggiante. A preoccupare è soprattutto la crescente spesa per lo stato sociale, che a causa della crisi economica rischia di collassare. Non un argomento nuovo, a ben vedere: allarmi sulla situazione del welfare suonano da tempo.

Ed è proprio questo uno dei punti che l’Ocse, l’Organizzazione perla Cooperazionee lo Sviluppo Economico, ha preso in esame nel suo giudizio sulla situazione dell’economia danese. Va ridotta la spesa per il welfare: prima di tutto vanno tagliate le prestazioni per l’invalidità, troppo generose.

L’Ocse ha per la Danimarca qualche consiglio. Un nodo da affrontare è quello fiscale. Le tasse sono troppo alte: questo scoraggia le imprese straniere e i lavoratori che vogliono emigrare in Danimarca. Per l’Ocse, in sostanza, il piccolo paese scandinavo potrebbe avere un appeal migliore ma non lo ha proprio a causa delle aliquote fiscali altissime.

Altro punto all’ordine del giorno, secondo l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo economico, è una scarsa concorrenza che in Danimarca ha prodotto come effetto prezzi troppo alti. Per l’Ocse la Danimarcadeve munirsi di autorithy in grado di controllare il mercato e colpire i settori dove la concorrenza fatica a entrare.

Per l’Ocse l’economia danese resta ancora vulnerabile in alcuni settori (vedi quello bancario), cosa che rende incerta la ripresa. Molto bene, invece, la decisione danese di puntare sull’energia verde, sia come stimolo all’economia sia come strumento per ridurre le emissioni di gas nocivi.

 

Antonio Scafati