Costi politica: gioco al taglio più alto alle Camere ma gli stipendi non calano

Camera

COSTI POLITICA – Ma quale taglio ai senatori! Lo Stato andrà indubbiamente incontro al risparmio ma lo stipendio dei senatori non cala. E’ nuova polemica sui costi della politica che in questi giorni stanno avendo continui scontri tra chi prima ha combattuto per i tagli a Palazzo Madama e poi denigrano il lavoro fatto a Montecitorio. Senza contare che la gente ne vuole ancora di tagli all’interno dei palazzi istituzionali ma intanto ci sono quelli che cercano di vincere il ricorso contro la soppressione dei vitalizi.

Intanto ieri 31 gennaio si è lavorato affinchè venisse prodotto, con la soppressione dei vitalizi e l’entrata al sistema contributivo per le pensioni, un aumento degli stipendi dei senatori in quanto è noto che l’attuale pensione è deducibile dal reddito imponibile, al contrario del vitalizio. La conseguenza è stata che le casse dello Stato hanno incassato 6 milioni di euro, con l’annuncio di un taglio delle indennità lorde pari al 13% e quindi l’impossibilità dell’aumento (automatico), ciò ha però lasciato invariato lo stipendio netto dei senatori, attualmente pari ai 5 mila euro.

Intanto ieri Fini ha spiegato: “ Non è vero – spiega poi il Presidente della Camera – che un parlamentare in Italia costi ai cittadini più di quello che accade in Francia e Germania… È certamente un fatto di enorme rilevanza e giustissimo – dice ancora Fini – che i parlamentari abbiano cancellato il privilegio del vitalizio e che dalla prossima legislatura i deputati verseranno i contributi per la pensione con il metodo contributivo, come tutti i lavoratori”.

L.B.

Con direttanews.it sei sempre al centro delle notizie, clicca QUI e diventa fan