NAUFRAGIO COSTA CONCORDIA – L’inchiesta sul naufragio della Costa Concordia prosegue senza soste e ieri pomeriggio i pm di Grosseto hanno ascoltato Roberto Ferrarini, il manager della compagnia di viaggi da crociera che quella tragica notte del 13 gennaio parlò con il comandante Francesco Schettino. Circa otto ore di interoggatorio per ricostruire tutti i punti ancora oscuri e avere i chiarimenti utili a definire le questioni nautiche sollevate dal naufragio al largo dell’Isola del Giglio. Secondo le prime ammissioni dell’amministratore delegato di Costa Crociere, Francesco Schettino avrebbe sminuito la portata del danno, ma la procura di Grosseto ha voluto sentire direttamnte da lui quanto accaduto quella notte, il contenuto delle conversazioni con il comandante e quali indicazioni gli abbia fornito Costa Crociere. Con molta probabilità Ferrarini ha riferito anche sulla pratica degli inchini, divenuta ormai consuetudine per tutti i comandanti, quasi fossero un obbligo imposto dalla comagnia.
E’ la prima volta che i magistrati ascoltano direttamente un rappresentante della Costa come persona informata sui fatti. Ieri Pierluigi Foschi, ad della compagnia, ha proseguito la sua audizione in Senato sottolineando l’importanza di esaminare la scatola nera: “Non sappiamo ancora chi ha dato l’ordine di evacuazione dalla Costa Concordia e a che ora – ha dichiarato Foschi -. Siamo certi della sequenza degli ordini che sono stati dati a bordo prima dell’ordine di evacuazione, ma dobbiamo accertare chi li ha dati”.
Nel frattempo si aspettano migliori condizioni meteomarine per iniziare l’estrazione del carburante dai serbatoi del relitto e stamane prenderà il via la mappatura del fondale marino intorno alla nave da parte dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), al fine di catalogare le specie marine, “con l’obiettivo di costituire un punto zero di raffronto nell’eventualità di fuoriuscite di sostanze inquinanti dalla nave”.
Luigi Ciamburro
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