Neve Nord: trasporto e agricoltura i settori più colpiti. Danni per 10 milioni di euro

Coltivazioni a rischio

NEVE NORD ITALIA – L’Italia e in particolare il Nord sta affrontando delle giornate di freddo con caduta initerrotta di neve. Le conseguenze come sempre riguardano i trasporti ma non solo. Si è sentito parlare di treni fermi sette ore in luoghi sperduti, di voli cancellati o rallentati e di assistenza a pagamento. Purtroppo però non è tutto qui, infatti anche l’agricoltura sta pagando le conseguenze direttamente e indirettamente. Secondo una stima avanzata da Coldiretti infatti i danni provocati alle produzioni alimentari raggiungono i 10 milioni di euro. Danni in parte causati dal rallentamento dei trasporti e in parte dalla neve che ha distrutto buona parte delle coltivazioni.
“In pericolo – sostiene Coldiretti –  ci sono cavoli, verze, cicorie, carciofi, radicchio e broccoli, ma se la temperatura dovesse rimanere a lungo sotto i 10 gradi a soffrire sarebbero anche le piante di olivo e la vite, come è accaduto con il grande freddo del 1985”.

Intanto a a Milano nonostante da circa due giorni continui a scendere la neve. Gli aeroporti al contrario delle aspettative stanno prestando regolare servizio anche se è da evidenziare che Alitalia ha messo in atto la cancellazione, insieme a Sea,  di 14 voli in partenza dall’aeroporto di Linate oltre a 5 in arrivo. Da sottolineare tuttavia che a tutti i passeggeri sono stati assegnati voli in alternativa che rispettassero l’orario e la destinazione.

Pesanti i ritardi che hanno interessato i treni nel Centro-nord, in modo particolare in Emilia Romagna, dove ad esempio il treno Intercity 615 Bologna-Taranto è rimasto fermo per 7 ore nella campagna tra Forlì e Cesena, a Villaselva, a causa dei cavi dell’elettricità ghiacciati. I passeggeri sono rimasti al freddo e senza acqua, in mezzo alla campagna innevata, con l’elettricità che andava e veniva. E’ dovuta intervenire la Protezione civile che ha raggiunto il treno dalla campagna portando ai passeggeri acqua e panini, fatti però pagare 4 euro l’uno.

Redazione online

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