GELO IN EUROPA – L’Europa è stata investita da un’eccezionale ondata di freddo siberiano e ora, nella situazione di grave emergenza, che ha colpito soprattutto i Paesi dell’Est, il colosso russo del gas Gazprom chiude i rubinetti al Vecchio Continente. In questi giorni, le forniture di gas verso l’Europa sono state ridotte del 10% a causa del maltempo. “Gazprom non è attualmente in grado di fornire ai partner dell’Europa occidentale i volumi di gas richiesti”, ha detto l’amministratore delegato Alexander Krulgov. “Gazprom non è in grado di rifornire l’Europa di volumi supplementari di gas come richiesto da molti governi, a causa dell’ondata di gelo che ha investito il continente”, gli ha fatto eco Alexander Medvedev, direttore generale di Gazprom Export.
“Gazprom offre le forniture di gas ad ovest secondo i piani, ma non può soddisfare ordini supplementari”, ha precisato Kruglov. L’amministratore delegato ha dichiarato che i volumi di gas previsti dai contratti di fornitura in corso con l’Europa vengono rispettati, tuttavia, ha ammesso che “per alcuni giorni” si sono dovute ridurre le forniture del 10% a causa del maltempo. Krulgov ha comunque assicurato che, appena finita l’emergenza, i rifornimenti ritorneranno ai livelli normali.
Il premier russo Vladimir Putin ha dichiarato che “la priorità di Gazprom è quella di fornire il mercato nazionale”. Putin ha comunque chiesto alla compagnia di soddisfare le richieste europee, una volta soddisfatte le necessità interne: “Vi chiedo di fare tutti gli sforzi per soddisfare le necessità dei nostri partner stranieri, garantendo però l’obiettivo principale della compagnia energetica che è quella di rispondere ai bisogni interni della Russia”, ha detto. Nei giorni scorsi Gazprom è stata accusata di aver tagliato le forniture di Gas all’Europa, riducendo in particolare i flussi verso Germania, Polonia, Slovacchia, Austria, Ungheria, Bulgaria, Romania, Grecia e Italia. Da quattro giorni il flusso di gas verso l’Italia è in diminuzione: ai punti di ingresso di Tarvisio il gas in arrivo dalla Russia è diminuito dell’11% il primo febbraio, del 20% il giorno dopo e del 30% il tre febbraio e ancora oggi del 30%.
Nei giorni scorsi, il numero due di Gazprom Alexander Medvedev aveva accusato l’Ucraina, che controlla i gasdotti che trasportano il gas verso l’Europa, di “assorbire quotidianamente volumi di gas equivalenti a 60 miliardi di metri cubi l’anno, una quantità che supera significativamente i volumi contrattuali”.
Ieri l’Unione Europea ha attivato “un gruppo di coordinamento per il gas”, ma non ha ancora fatto scattare il “meccanismo di emergenza”, messo a punto dall’Ue dopo la crisi del 2009. Il meccanismo di emergenza, ha assicurato il portavoce del commissario europeo all’Energia, scatterà “solo se alla riduzione delle forniture dovesse aggiungersi anche l’impossibilità del mercato di fare fronte alla domanda”, ma attualmente “l’Unione Europea non è in stato di emergenza”, ha assicurato.
Redazione
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