
SIRIA: VETO RUSSIA E CINA A RISOLUZIONE ONU – Nulla di fatto. Non sono bastati gli oltre 300 morti di ieri ad Homs per mano delle forze di sicurezza del presidente Bashar al Assad, oggi al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, Russia e Cina hanno posto il veto alla risoluzione di condanna delle violenze in Siria da parte del Consiglio di Sicurezza. La risoluzione ha ottenuto 13 voti su 15, nessun Paese si è astenuto.
Il testo si prefiggeva di condannare il regime siriano di Bashar al Assad, per le violenze nei confronti della popolazione civile, ma escludeva esplicitamente un intervento armato. A sostegno della risoluzione si è schierata la maggior parte dei Paesi arabi e occidentali, ma non è bastato. Questa è la seconda volta che Russia e Cina pongono il loro veto ad una risoluzione dell’Onu sulla Siria, dopo quanto già accaduto lo scorso ottobre.
“È un giorno triste per la Siria e la democrazia”, ha dichiarato l’ambasciatore francese all’Onu, Gerard Araud, nel dibattito pubblico dopo il voto.
“E’ uno scandalo”, ha commentato duramente l’ambasciatore tedesco all’Onu, Peter Wittig, “dopo undici mesi di violenze, migliaia e migliaia di persone uccise, imprigionate e torturate, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha fallito ancora, non rispettando il suo mandato e venendo meno al suo compito di protezione della pace e sicurezza mondiale“.
“E’ difficile immaginare che, dopo la giornata finora più sanguinosa in Siria, ci sia chi impedisce alla comunità internazionale di condannare questa violenza”, ha detto il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, avvertendo che con il veto di Russia e Cina alla risoluzione Onu ci saranno “maggiori probabilità che la Siria precipiti in una guerra civile“.
“È una pessima notizia”, ha commentato l’esito del Consiglio di Sicurezza il Ministro degli Esteri italiano Giulio Terzi; “la popolazione siriana non può più attendere – ha aggiunto -. La comunità internazionale deve assolutamente trovare la capacità di rispondere alla gravissima crisi, politica e umanitaria, in corso”. Terzi ha quindi confermato l’impegno italiano, anche in ambito europeo, a proseguire le pressioni sul regime di Assad.
Redazione
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