NAUFRAGIO COSTA CONCORDIA – Tre settimane dopo il naufragio della Costa Concordia restano ancora 15 dispersi nel ventre della nave da crociera che, nella notte tra il 13 e il 14, è semiaffondata al largo dell’Isola del Giglio dopo aver impattato contro uno scoglio. La tragedia che finora ha contato 15 vittime ha portato a galla molti retroscena presenti a bordo, come la presenza di una ragazza moldava in plancia di comando e lo sfruttamento di molti operai extracomunitari. Ma Costa Crociere smentisce categoricamente le notizie circa la presenza di lavoratori minorenni clandestini e dichiara che “le accuse mosse alla compagnia di utilizzare forme di lavoro nero o minorile sono ignobili. Costa è certificata SA8000 ed è stata la prima azienda di navigazione al mondo che si è sottoposta volontariamente alla certificazione di responsabilità sociale”. Inoltre assicura che tutti i membri dell’equipaggio hanno regolare contratto di lavoro. “Costa Crociere – si legge nella nota – garantisce il pagamento dei salari in base alla legislazione corrente, accertandosi che sia sufficiente a garantire un dignitoso tenore di vita a tutta la famiglia”.
Sul fronte delle operazioni di soccorso i venti forti e il mare agitato hanno costretto a cessare le attività di ricerca dei dispersi e di inzio pompaggio del carburante. I mezzi della Smit-Neri hanno lavorato introno al relitto per risistemare le panne assorbenti, mentre altre vetrate sono andate in frantumi sotto i colpi dei venti ciclonici. Per svuotare i serbatoi della Concordia bisognerà attendere la prossima settimana.
Luigi Ciamburro