Norvegia: pubblicate le foto di Breivik dopo l’arresto per la strage di Utøya

Anders Behring Breivik

FOTO DI BREIVIK APPENA ARRESTATO – Seduto, ammanettato, apparentemente calmo. Indossa ancora la divisa da poliziotto con la quale ha fatto strage di giovani socialdemocratici sull’isola di Utøya. È Anders Behring Breivik, ritratto in alcune fotografie scattate dalla polizia pochi minuti dopo l’arresto. Siamo in quel piovoso pomeriggio del 22 luglio scorso, è venerdì: Breivik è stato appena catturato e portato in un edificio sull’isola di Utøya.

Viene condotto al secondo piano: ha un tesserino al collo, manette ai polsi e parte di quella divisa da poliziotto che gli ha consentito di spargere il terrore sull’isola. Le lancette dell’orologio segnano le 6,27 del pomeriggio. Breivik è stato arrestato qualche minuto prima. Le squadre d’emergenza lo hanno trovato vicino alla punta meridionale dell’isola di Utøya, tra gli alberi. Il 32enne si è liberato della pistola e, comprendendo di essere in trappola, è andato verso i poliziotti a mani alzate: è stato immobilizzato, ammanettato, portato nell’edificio.

Lì Anders Behring Breivik è sottoposto a un primo, sommario interrogatorio. Fuori, le squadre d’emergenza battono l’isola palmo a palmo, alla ricerca di potenziali complici. Non ne troveranno: il 32enne ha fatto tutto da solo. In realtà, come scrive il quotidiano Dagbladet, all’inizio Breivik racconta di avere agito assieme ad altre due persone. È tutto quello che dirà: dopo queste parole il 32enne si chiude in un silenzio ostinato. È sorvegliato da due agenti in borghese arrivati direttamente dalla Capitale.

Ecco il racconto di un pomeriggio che la Norvegia non ha ancora dimenticato e che non dimenticherà. Questi i minuti più concitati: il mostro ammanettato, la conta dei morti appena cominciata, l’orrore di Utøya che si fa largo nei tg della nazione. Le foto pubblicate in prima pagina dai quotidiani del paese (Aftenposten, Dagbladet) riaprono una ferita mai rimarginata e aggiungono altri documenti a una tragedia che il mondo intero ha seguito praticamente in diretta.

 

Antonio Scafati