Francia: accuse di razzismo per il Ministro Claude Guéant che parla di “civiltà superiori”

Claude Gueant, ministro dell’Interno francesePRESIDENZIALI FRANCIA 2012 – A dispetto della pioggia di critiche che lo ha letteralmente travolto nelle ultime ore,  il ministro dell’Interno francese, Claude Guéant, non ci ha pensato minimamente a fare marcia indietro rispetto ad alcune dichiarazioni rilasciate ed ha ribadito, domenica scorsa, il suo severo giudizio: “Non tutte le civiltà si equivalgono”. La discussa affermazione è giunta nella giornata di sabato, di fronte all’associazione degli studenti della destra Unita, all’occasione di un discorso incentrato sul “relativismo di sinistra”.

“Contrariamente a ciò che sostiene l’ideologia relativista di sinistra, per noi, non tutte le civiltà si equivalgono”, ha dichiarato il ministro; “Quelle che difendono i diritti umani ci appaiono più avanzate di quelle che li negano (…), quelle che difendono la libertà, l’uguaglianza e la fraternità ci sembrano superiori a quelle che accettano la tirannia, l’inferiorità delle donne, l’odio sociale ed etnico”, ha poi argomentato Claude Guéant.

Roventi critiche sono immediatamente giunte all’indirizzo del ministro dai dirigenti del Partito socialista francese (PS), secondo il quale le parole di Claude Guéant rappresenterebbero un “impietoso” tentativo da parte dell’UMP di “arrabattare i voti del FN (Fronte Nazionale)”, il partito di estrema destra francese. Tali critiche non hanno tuttavia dissuaso Claude Guéant dal ribadire in pieno il suo categorico giudizio: “Non rinnego” quanto detto, “mi rincresce tuttavia che a sinistra si continui ad estrarre alcune piccole frasi dal loro contesto ledendo così la dignità del dibattito democratico”, ha dichiarato domenica il ministro all’emittente radio RTL.

Se Claude Guéant ha assicurato che il suo discorso “non prende di mira alcuna cultura in particolare” ciò non toglie che, per corroborare le sue affermazioni, il ministro abbia scelto un repertorio di esempi tratti principalmente dall’Islam, evocando in modo particolare le preghiere in strada ed il velo integrale, pratiche da lui definite “dannose” per i Francesi.

La stessa stampa transalpina ha visto nell’affermazione del ministro il tentativo evidente di ricorrere ad una  “gerarchizzazione” etnica, al fine di lanciare un messaggio forte agli elettori di Marine Le Pen, la carismatica leader del Fronte Nazionale, che ha fatto della laicità e della stigmatizzazione dell’Islam, uno dei suoi principali cavalli di battaglia in vista delle prossime elezioni presidenziali.

 

Flavia Lucidi