La Spagna e il lavoro: polemiche in Andalusia sull’aumento del monte ore degli impiegati pubblici

Una manifestazione di lavoratori spagnoli

IL LAVORO IN SPAGNA – Continua il disaccordo tra i municipi andalusi sul possibile ampliamento della giornata lavorativa dei dipendenti municipali approvata dal Governo centrale per gli impiegati pubblici. Solo Córdoba, tra tutte le capitali andaluse, si è mostrata intenzionata a seguire le direttive.

Secondo quanto stabilito dal decreto reale legge 20/2011 di misure urgenti per la correzione del deficit, approvato in data 20 dicembre, gli impiegati del “settore pubblico statale” dovrebbero, dal 1 gennaio 2012, lavorare “una media settimanale non inferiore alle 37 ore e 30 minuti”, due ore e mezza più di quanto lavorano attualmente.

Alcuni giorni dopo si annunciò un ampliamento dell’orario lavorativo, secondo le direttive della Federazione Spagnola di Municipi e Province (FEMP), che emise una circolare ai Municipi nella quale annunciava che “dal 1 gennaio 2012 la giornata lavorativa dei funzionari pubblici locali non potrà essere inferiore a 1.647 ore annuali”, corrispondenti appunto a 37 ore e 30 minuti settimanali. Nonostante le disposizioni, ribadisce il sindaco si Siviglia Juan Ignacio Zoido, “la procedura normale quando c’è qualche norma statale che può riguardare il Municipio è che si studi. Quindi si studierà”.

La FEMP avverte però con una circolare che l’applicazione delle misure dovrà essere immediata. Nonostante Zoido sia alla presidenza della FEMP, il Municipio di Siviglia non considera obbligatorio il compimento delle nuove direttive; un portavoce della federazione ritiene si tratti solo di una raccomandazione e che dunque “il suo compimento è volontario”. Da parte loro i sindacati preparano argomentazioni per contrastare il governo centrale; sia CC OO che UGT, dichiarano che non renderanno l’argomento il loro cavallo di battaglia, ma hanno comunque intenzione di battersi per evitare l’ampliamento della giornata lavorativa.

Qualora il Municipio approvi il provvedimento, si dichiarano pronti a ricorrere al tribunale, perché “se bisogna attuare il decreto legge bisogna sedersi e negoziare come” afferma Manuel Loza, segretario generale di CC OO e presidente del comitato di impresa municipale. Il consigliere delle Risorse Umane Rafael Navas, spiega che non c’è margine di errore e che tale norma è di applicazione obbligatoria; durante una riunione con i rappresentanti dei lavoratori lo scorso venerdì Navas ha chiesto che venissero formulate proposte per applicare nella miglior maniera possibile tale aumento.

 

Sveva Valenti