Scandalo rimborsi elettorali Margherita: la Finanza acquisisce i documenti contabili. Lusi offre in pegno due case

Luigi Lusi

RIMBORSI ELETTORALI MARGHERITA – Nell’ambito dello scandalo dei rimborsi elettorali della Margherita, sottratti per 13 milioni di euro dall’ex tesoriere Luigi Lusi, la Procura di Roma ha dato disposizione dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di acquisire i documenti contabili della Margherita nel periodo Lusi era a capo della tesoreria del partito. Gli uomini della GdF, guidati dal generale Virgilio Pomponi, si sono recati nella sede dell’ex partito (confluito nel Partito democratico con i Ds) per acquisire i documenti.

Ieri in Procura sono stati ascoltati dai magistrati i tre revisori dei conti della Margherita, i commercialisti Giovanni Castellani, Mauro Cicchelli e Gaetano Troina, che hanno dichiarato che i rendiconti del partito “sono caratterizzati da artifici contabili a partire dal 2007″. I tre commercialisti hanno spiegato che in base ad un nuovo e più approfondito esame della movimentazione delle uscite, sono apparse “spese camuffate” che dalla sola lettura dei rendiconti non era possibile accertare.

Nel frattempo, l’ex tesoriere Luigi Lusi, che ieri è stato espulso dal Partito democratico, ha presentato al procuratore aggiunto di Roma Alberto Caperna l’offerta di dare in pegno le quote della sua società TTT, proprietaria dell’appartamento di via Monserrato, a Roma, e la villa di Genzano. nei giorni scorsi l’ex tesoriere aveva offerto la somma di cinque milioni di euro, che però la Procura di Roma aveva ritenuto insufficiente. L’avvocato Titta Madia, legale della Margherita, che era presente all’incontro di oggi ha detto che “nelle prossime ore saranno impegnati i nostri esperti civilisti per capire l’esatta dimensione di quanto sarebbe messo a disposizione” da Lusi. L’accordo dovrebbe essere formalizzato nei prossimi giorni, ha spiegato l’avvocato, così che si possa attendere la conclusione dell’indagine penale, per poi rivolgersi “eventualmente” ad un giudice civile per definire la questione della restituzione al partito delle somme sottratte.

Ieri il Comitato di garanzia del Partito democratico (di cui Lusi era diventato nel frattempo senatore) ha deciso all’unanimità di dichiarare l’ex tesoriere della Margherita incompatibile con il Pd e cancellarlo dall’albo degli elettori e dall’anagrafe degli iscritti, la massima sanzione prevista, che equivale all’espulsione dal partito. I garanti del Pd hanno definito “molto gravi” i reati contestati all’ex tesoriere della Margherita, che ha compiuto “una grave responsabilità non da lui contestata, ma ammessa”. Secondo il Comitato di garanzia del Pd l‘appropriazione indebita commessa da Lusi ai danni dell’ex Margherita “ha causato un grave danno al Pd e preoccupato l’opinione pubblica“.

“I processi si fanno nelle aule giudiziarie, non con dichiarazioni alla stampa e riunioni clandestine”, ha commentato Lui la sua espulsione dal Partito democratico, aggiungendo che “la dichiarazione di incompatibilità con il Pd e la sanzione della cancellazione dall’albo degli elettori e dall’anagrafe degli iscritti è volutamente infamante“.

Redazione

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