Crisi Grecia: oggi l’accordo decisivo con la troika. Mario Draghi in soccorso

Sciopero Grecia

CRISI GRECIA – Oggi è la giornata decisiva in cui i tre principali partiti greci che sostengono il governo di coalizione di Lucas Papademos dovranno approvare l’accordo per il salvataggio della Grecia raggiunto dal governo con la troika (i rappresentanti dei tre creditori internazionali del Paese, Unione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale). L’accordo riguarda le nuove misure di austerità da introdurre nel Paese, già duramente provato dai numerosi tagli, in cambio del nuovo piano di aiuti da 130 miliardi di euro, da cui dipende anche l’inizio dell’operazione per lo scambio dei titoli di Stato in mano ai privati (Psi). I leader Giorgos Papandreou, dei socialisti (Pasok), Antonis Samaras, di centro-destra (Nea Dimokratia), e Giorgos Karatzaferis di estrema destra (Laos), hanno ricevuto questa mattina il testo definitivo con le condizioni per il nuovo piano di aiuti alla Grecia, definito nei minimi particolari durante l’incontro notturno fra il premier greco Papademos e i rappresentanti della troika. Se tutto andrà bene, i tre leader politici approveranno le misure chieste da Ue-Bce-Fmi e il nuovo piano di aiuti, insieme a quello per lo scambio dei titoli in mano ai privati, sarà presentato al Parlamento venerdì prossimo per essere approvato entro domenica. In questo modo la Grecia eviterà il default. Tuttavia, sull’introduzione delle nuove misure economiche sussistono forti divisioni all’interno dei gruppi parlamentari dei tre partiti, con diversi deputati che minacciano di votare contro in parlamento.

Nel primo pomeriggio Lucas Papademos incontrerà i leader dei partiti che formano la coalizione di governo per tentare un’ultima mediazione.

Nel frattempo, secondo quanto rivela il Wall Street Journal, Mario Draghi, presidente della Banca centrale europea, sarebbe pronto ad andare in soccorso della Grecia con alcune concessioni sui titoli di stato greci detenuti dalla Bce. L’Istituto di Francoforte, spiega il WSJ, sarebbe disposto a scambiare i titoli greci, comprati l’anno scorso sul mercato secondario, al di sotto del valore nominale. Atene riuscirebbe così a risparmiare circa 11 miliardi di euro e a questo punto i partiti potrebbero dire sì all’accordo con la troika. La Bce avrebbe posto come condizione a tale concessione sui bond greci il raggiungimento di un accordo tra governo e creditori privati sulla ristrutturazione del debito pubblico greco; l’altra trattativa che era rimasta in stallo. Lo sblocco di questo accordo dovrebbe consentire anche il raggiungimento di quello con la troika.

Il Wall Street Journal ha elogiato il pragmatismo della Bce sotto la guida di Draghi.

Intanto, però, la situazione sociale in Grecia è esplosiva. La popolazione stremata dalla crisi economica e dalle pesantissime misure di austerità è scesa ieri in piazza per l’ennesima volta. Migliaia di manifestanti hanno invaso la centrale piazza Syntagma, ad Atene, davanti al Parlamento, per lo sciopero generale indetto dai principali sindacati greci contro le nuove misure di austerity. In piazza Syntagma si sono verificati scontri tra polizia e manifestanti, con l’impiego di gas lacrimogeni. Allo scandire dello slogan “fuori i nazisti”, alcuni manifestanti hanno brucato una bandiera tedesca. Un brutto segno del clima di forte disagio e rabbia che serpeggia tra i greci.

Redazione

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