L’associazione antirazzista “Licra” presenta 50 proposte per costruire “una Francia più fraterna”

LA FRANCIA E L’ALLARME RAZZISMO – Negli ultimi giorni, in Francia, il tema della discriminazione razziale e religiosa si è trasformato in uno dei principali leitmotif della campagna elettorale in vista delle presidenziali di maggio. Tanto le “chiacchierate” frequentazioni della candidata del Fronte Popolare, Marine Le Pen, quanto le audaci affermazioni del ministro dell’Interno Claude Guéant sull’esistenza di “civiltà superiori”, sono fornite da pretesto per tornare a parlare di “allarme razzismo” in Francia. Non è dunque un caso se, proprio nella giornata di oggi, la Lega Internazionale contro il razzismo e l’antisemitismo (Licra) ha ritenuto di dover sottomettere ai candidati politici una lista di 50 proposte, finalizzate a gettare le fondamenta di una “Francia più fraterna”. “Pensiamo che la fraternità, questa piccola orfanella della triade repubblicana, spesso svilita e ridicolizzata, debba ritrovare tutta la sua forza e tutta la pienezza del suo significato”, afferma Alain Jakubowicz, presidente della Licra, in testa alle venticinque pagine che compongono il documento presentato ai candidati politici.

Le proposte della Licra investono il settore della giustizia, quanto quello dello sport e delle imprese. L’associazione ha presentato in particolare una proposta che non mancherà di sollevare polemiche nel già infuocato clima della campagna elettorale: la soppressione della parola “razza” (race) presente nel primo articolo della Costituzione francese.  Quest’ultimo recita infatti: “tutti gli essere umani, senza distinzione di razza, di religione e credenza” sono “inviolabili e sacri”. Ora, per la Licra, la parola “razza” permetterebbe “ai fautori” di idee razziste di “deformare” la carta costituzionale “per avvalorare le loro teorie differenzialiste”.

Circa l’immigrazione, la Licra reclama in modo particolare la “depenalizzazione del soggiorno irregolare degli stranieri”. Tale norma, paragonabile alla legge Bossi-Fini varata in Italia il 30 luglio del 2002, prevede una pena di un anno di carcere ed un’ammenda di 3.750 euro per tutti gli stranieri che si trovino a soggiornare irregolarmente sul territorio transalpino.

Nel suo documento, infine, la Licra si pronuncia a favore del diritto di voto e di eleggibilità per gli stranieri extra-europei alle elezioni municipali ed europee, un’idea di cui si è particolarmente dibattuto negli ultimi mesi in Francia ed alla quale il governo attualmente in carica continua a mostrarsi particolarmente ostile.

 

Flavia Lucidi