
MONTI IN VISITA NEGLI STATI UNITI – E’ in corso da questa mattina la prima visita negli Stati Uniti del Presidente del Consiglio italiano Mario Monti. Si protrarrà per tre giorni la permanenza del premier e di sua moglie negli States. Già dal pomeriggio di oggi è previsto il primo incontro tra Monti e Barack Obama.
Vasta la rosa degli argomenti di cui i due leader discuteranno. Il primo e fondamentale punto è quello concernente la crisi finanziaria e la riabilitazione dell’Europa e, nello specifico, dell’Italia in termini di competitività finanziaria. Tra le intenzioni di Monti vi è quella di presentare al presidente statunitense la serie di provvedimenti che il governo dei tecnici italiano sta mettendo in campo, lavorando in sintonia con l’Unione Europea, per uscire dalla fase recessiva e stimolare il sistema economico infondendo nuova fiducia nei mercati. Ma anche argomenti di politica internazionale saranno sviscerati sul tavolo dell’incontro tra i due. In particolare si parlerà di NATO e dei meccanismi che il sistema di cooperazione sovranazionale dovrà mettere in atto per controllare le situazioni critiche del Nord Africa e del Medio Oriente.
“Ho notato molto interesse al congresso sulla svolta italiana soprattutto da un punto di vista economico e finanziario, che incoraggia gli Stati Uniti che vedono l’Italia non solo come un partner vicino e alleato, ma anche come un Paese che in questa fase può contribuire a dare più impulso all’Ue e alla crescita a vantaggio generale per le due sponde dell’Atlantico”, queste le prime impressioni di Mario Monti.
La stampa americana ha reagito alla visita del nuovo premier con particolare interesse. Numerosi i confronti che emergono tra Monti e Silvio Berlusconi, ultimo presidente italiano ad aver visitato il Paese. La figura di Monti, professore e membro dei gruppi più settari della finanza internazionale, sembra aver attirato i commenti positivi di un’opinione pubblica attenta, come è quella americana, alla rispettabilità e alla devozione nei confronti dei principi del neoliberismo. Nulla a che vedere con Berlusconi, deriso anche oltre oceano per l’ormai noto “bunga bunga” e per i suoi scandali sessuali.
Nicoletta Mandolini