Putin come Stalin: dalla Russia all’ex Urss il culto della personalità si perpetua

Vladimir Putin

PUTIN COME I DITTATORI COMUNISTIVladimir Putin, o i suoi fedelissimi adepti, a quanto pare continuano a perpetuare il culto riservato agli Zar o ai leader della ex Unione Sovietica.

Putin stesso, durante l’ultimo periodo della dittatura, aveva avuto un ruolo attivo nel partito comunista sovietico, dato che alla fine degli studi universitari venne arruolato nel KGB, divenendo in breve un dirigente del terribile e temutissimo servizio segreto. E quindi conosce sicuramente certe tecniche “mediatiche” (tecniche utilizzate ampiamente in questi anni in molte occasioni).

Il culto della personalità nella Unione Sovietica (dopo l’esperienza zarista) iniziò con Stalin alla fine degli anni ’20, e dopo di lui molti dittatori (di “destra” e di “sinistra”) usarono gli strumenti della propaganda per accrescere il loro potere e diventare, agli occhi delle popolazioni, dei semidei. Putin, pur essendo il Primo Ministro e poi Presidente della Russia democratica, come dicevamo in precedenza, in questi anni ha spesso fatto utilizzare la propria immagine in maniera ridondante e apologetica.

Notizia di oggi (che ci ha fatto venire in mente queste piccole riflessioni) è che alcune scuole di una Regione a 200 chilometri da Mosca hanno acquistato una biografia dei primi anni di vita dello stesso Putin. Il libricino, intitolato “Vladimir Putin. Genitori. Amici. Maestri“, era uscito nel 2004 senza particolare successo di vendite e interesse a farlo divulgare. Ma in questo periodo politico particolare, dove il “nostro” è in caduta libera in tutti i sondaggi dopo tantissimi anni sulla breccia, rispolverare un po’ di sano culto della personalità, insegnando ai bambini le gesta giovanili di quello che sarebbe diventato il grande e indiscusso leader del Paese, probabilmente è un percorso che si pensa possa portare a dei risultati.

In questo caso, quello che resta da capire è se la decisione di spendere dei soldi per acquistare questi libri sia venuta dall’alto o sia stata l’idea di qualche zelante dirigente scolastico pronto a mostrare la sua totale e assoluta devozione al lider maximo!  Alla fine il mistero resta: la direttiva sembra non avesse un un carattere obbligatorio; alcuni dirigenti scolastici hanno invece sostenuto il contrario. Fatto sta che la cosa sicuramente avrò provocato qualche (si spera) sacrosanto imbarazzo.

 

Redazione Online