10 febbraio: il giorno del ricordo delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata (video RaiNews24)


GIORNO DEL RICORDO – Oggi è la giornata commemorativa delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, il “Giorno del ricordo”, istituito per legge (n.92) nel 2004. In tutta Italia si tengono celebrazioni, incontri, mostre e convegni per ricordare la tragedia che colpì i nostri connazionali che vivevano sull’altra sponda dell’Adriatico, in Istria e Dalmazia, quella che oggi è chiamata ex Jugoslavia e che comprende il territorio della Croazia e di parte della Slovenia. Alla fine della Seconda guerra mondiale gli italiani che abitavano in quelle regioni furono costretti ad un penoso esodo, mentre molti di loro furono uccisi e gettati nelle foibe (grandi e profonde fosse tipiche del Carso).

Il presidente del Senato, Renato Schifani, è intervenuto oggi alla cerimonia di commemorazione delle vittime al monumento nazionale della Foiba di Basovizza, sul Carso triestino. “Noi, con la nostra presenza vogliamo testimoniare il rispetto e il ricordo delle istituzioni, perché questo sacrificio rimanga come grande segnale e testimonianza nei confronti delle nuove generazioni affinché non cedano alle tentazioni della violenza e dell’odio”, ha detto Schifani a margine della cerimonia. Il Presidente del Senato ha quindi rivolto un appello affinché “tutti i popoli si rendano conto che non è più il tempo degli eccidi e dei massacri. Il rispetto della persona umana e della sua dignità deve essere al centro della nostra azione quotidiana, sia come cittadini sia come uomini delle istituzioni”, ha concluso Schifani.

Ieri, invece, si è tenuta la cerimonia di commemorazione del “Giorno del ricordo” al Quirinale, alla presenza del Capo dello Stato Napolitano. “Desidero anzitutto rinnovare il profondo sentimento di vicinanza e di solidarietà mio personale e delle Istituzioni repubblicane ai famigliari delle vittime delle orrende stragi delle foibe e ai rappresentanti delle Associazioni che coltivano la memoria di quella tragedia e dell’esodo di intere popolazioni”, ha detto Napolitano nel suo discorso. “Si è posto fine a ‘ogni residua congiura del silenzio – come già dissi lo scorso anno – a ogni forma di rimozione diplomatica o di ingiustificabile dimenticanza rispetto a così tragiche esperienze'”, ha aggiunto il Capo dello Stato. “In questa prospettiva e con questi sentimenti – ha proseguito Napolitano – è mia intenzione, in una prossima già programmata visita in Friuli, rendere omaggio alle vittime dell’eccidio di Porzûs“. Il Presidente ha poi rin graziato per la loro presenza a Roma, in occasione delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, i Presidenti della Slovenia e della Croazia “che hanno voluto così testimoniare la loro amicizia per il nostro Paese e la loro adesione ai principi e valori democratici su cui poggia la costruzione europea. E’ la visione europea – ha sottolineato Napolitano – che ci permette di superare ogni tentazione di derive nazionalistiche, di far convivere etnie, lingue, culture e di guardare insieme con fiducia al futuro“.

Redazione

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