
ILLUMINAZIONE E SICUREZZA A BARCELLONA – Sotto accusa l’illuminazione notturna di Barcellona, considerata non adeguata e insufficiente al momento di valorizzare i punti di maggiore interesse della città. Secondo il presidente dell’Associazione Professionale di disegnatori dell’Illuminazione (APDI) Maurici Ginés, “l’illuminazione pubblica notturna deve rispondere a dei criteri di sicurezza, permettere ai cittadini di andare da un luogo all’altro, ma deve anche spiegare la città e vendere un’immagine e, nel caso di Barcellona, l’illuminazione non genera identità e, anche nei grandi viali come La Rambla e il Corso de Gràcia, le toglie personalità”.
Ginés ritiene che l’illuminazione della città sia trascurata e svilisca ambienti e strutture che alla luce del sole conservano invece il loro fascino; il suo consiglio è quello di valorizzare edifici e strade sul modello di città come Liverpool, Lione e Rotterdam. Per quanto riguarda edifici come la Sagrada Familia, l’edificio Agbar e la casa Batlló, Ginés propone un’apertura degli orari che non sia rigida come l’attuale, dalle sette della mattina alle undici della sera. Queste strutture dovrebbero a suo parere subire un trattamento differente, in quanto contribuiscono in maniera fondamentale alla creazione dell’identità cittadina, come le fonti del Montjuïc; allo stesso tempo rifiuta però l’ipotesi di creare una facciata che cambi colore per la torre Agbar, perché “la città l’ha assimilata così, così la identifica, cosa che non accadrebbe se i colori cambiassero senza una motivazione”. La normativa, a suo parere applicata in modo rigido in tutte le zone senza distinzione, dovrebbe invece adattarsi alle varie aree in modo da valorizzarle, creando anche identità diverse per ciascun quartiere.
L’illuminazione della zona industriale, nella quale non si svolge alcun tipo di attività notturna, non dovrebbe dunque seguire le stesse norme di una zona residenziale o di un viale centrale, il cui utilizzo continua durante la notte. I responsabili municipali si difendono dalle accuse assicurando che la città rispetta i livelli corretti di luminosità e che si sta tentando un risparmio energetico, elaborando allo stesso tempo un piano di illuminazione che assicurerà una nuova immagine notturna alla città, equilibrando la componente funzionale e quella estetica. Il nuovo piano unirà alla tecnologia al led la regolazione individuale e il telecontrollo, illuminando anche singoli edifici. Il primo febbraio la APDI si è riunita per discutere l’argomento nel Collegio di Architetti di Barcellona; l’idea è che il piano dovrebbe avere un dipartimento di architettura e tenere maggiormente in considerazione fattori quali il carattere, l’identità e il paesaggio urbano, mettendo in secondo piano l’estetica.
Sveva Valenti