DRAMMA CARCERI – Un nuovo suicidio è avvenuto oggi nelle carceri d’Italia. Si è tolto la vita un detenuto nel penitenziario milanese di Opera. Dall’inizio dell’anno è l’ottavo caso di suicidio in un carcere in Italia. La Polizia Penitenziaria si trova ogni giorno di più a fare fronte ad una situazione insostenibile. Oggi, uno dei sindacati degli agenti penitenziari, il Sappe, ha lanciato un nuovo allarme: “Il personale di Polizia Penitenziaria è stato ed è spesso lasciato solo a gestire all’interno delle nostre carceri moltissime situazioni di disagio sociale”. L’estrema gravità della situazione è resa evidente dal fatto che non sono solo i detenuti a togliersi la vita, ma anche gli operatori penitenziari, ha denunciato il segretario del Sappe Donato Capece. L’ultimo episodio si è verificato ieri a Formia, dove un assistente capo di polizia penitenziaria, in servizio nel carcere romano di Rebibbia, si è suicidato.
“Certo è che la carenza di personale di Polizia Penitenziaria e di educatori, di psicologi e di Personale medico specializzato, il sovraffollamento dei carceri italiani sono temi che si dibattono da tempo, senza soluzione, e sono concause di questi tragici episodi”, ha denunciato Capece. “Non si può e non si deve chiedere al personale del corpo di ‘accollarsi’ la responsabilità di tracciare profili psicologici che possano eventualmente permettere di intuire l’eventuale rischio di autolesionismo da parte dei detenuti”, ha aggiunto.
Il Sappe ha riportato che dal 2000 ad oggi gli agenti di Polizia Penitenziaria hanno salvato la vita a 10.000 detenuti che hanno tentato di suicidarsi.
Pochi giorni fa il Parlamento ha convertito in legge il decreto “svuota carceri”, varato dal governo nel tentativo di dare almeno parziale soluzione al problema, ma il lavoro da fare è ancora molto.
Redazione
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