Obama programma investimenti per debellare l’Alzheimer

Barack Obama

GLI STATI UNITI E L’ALZHEIMER – L’Alzheimer è una patologia degenerativa che colpisce principalmente gli ultrasessantenni, purtroppo i malati sono in continuo aumento. In Italia per esempio le stime parlano di oltre 580 mila casi nel 2010. mentre nel 2030 la cifra è destinata a crescere fino a sfiorare gli 800mila. I primi segnali della malattia sono riconducibili ai vuoti di memoria, l’evoluzione del morbo porta il paziente a perdere l’orientamento e a non conoscere nemmeno i componenti della famiglia, poi le attività di routine e la deambulazione risultano fortemente compromesse.

 Dagli Usa il presidente Obama ha programmato una serie di investimenti in ricerche per sconfiggere l’Alzhaimer definitivamente entro il 2025, un progetto ottimistico secondo gli esperti visto che il morbo può covare per molti anni prima di manifestarsi. La Casa Bianca oltre alla ricerca, mira a potenziare il sostegno agli ammalati e fare prevenzione coinvolgendo l’opinione pubblica. Il budget stanziato dal Dipartimento della Salute sarà di 50 milioni di dollari nel 2012, con altri 80 milioni nel 2013, più 26 milioni spalmati entro il 2025.

Diagnosticare la malattia non è semplice, ci si basa soprattutto sulle indicazioni fornite dai  famigliari delle persone colpite, riguardo al comportamento del proprio caro. L’unica certezza che attesta che la demenza è provocata dall’Alzheimer è la biopsia al cervello effettuata dopo l’autopsia. Recentemente era stata annunciata un’importante scoperta dalla Case Western Reserve University School of Medicine di Cleveland. Secondo i ricercatori un farmaco largamente impiegato per fronteggiare il cancro il bexarotene, impedisce lo sviluppo di placche nel cervello, la notizia è stata riportata dalla rivista Science.

Nel 2010 Paul Greengard uomo di scienza con grande esperienza nel campo dell’Alzheimer, annunciò che il Gleevec medicinale usato contro i tumori, aveva fornito buoni risultati nel contrastare la formazione di placche beta-amiloidi a livello cerebrale. L’University School of Medicine di Saint Louis crede fortemente che il sonno allontana l’Alzheimer. Il test effettuato su persone di età compresa tra i 45 e gli 80 anni ha rilevato che chi dorme di più ha meno probabilità di ammalarsi.

Una ricerca cinese punta il dito sul testosterone. Per l’Università di Hong Hong la quantità scarsa di testosterone è collegata direttamente alla malattia, i dati sono stati resi noti dal Journal of Alzheimer. Mentre i progressi scientifici gettano nuove speranze per sconfiggere il morbo, oltre al disagio i famigliari del malato vedono compromessi i propri risparmi, dato che si calcola che i costi per la cura della malattia si aggirano attorno ai 10000 dollari l’anno.

 

Marco Galluzzi