
MILLEPROROGHE CONVERTITO IN LEGGE – Dopo la fiducia votata nel primo pomeriggio di ieri, nel tardo pomeriggio la Camera ha approvato in via definitiva il decreto Milleproroghe. I voti a favore sono stati 336, 61 i contrari e 13 le astensioni.
Sull’approvazione del decreto legge è tuttavia intervenuto il Capo dello Stato Napolitano, criticando duramente l’approvazione di emendamenti non coerenti con il decreto, in linea con una vecchia abitudine della Camera dei Deputati. “Anche in occasione del recente decreto-legge ‘milleproroghe’ del 29/12/2011 – ha affermato Napolitano in un messaggio alle Camere -, sono stati ammessi e approvati emendamenti che hanno introdotto disposizioni in nessun modo ricollegabili alle specifiche proroghe contenute nel decreto e neppure alla finalità indicata nelle premesse di garantire l’efficienza e l’efficacia dell’azione amministrativa”. Le disposizioni approvate “avrebbero dovuto trovare più corretta collocazione in un distinto decreto legge”, ha sottolineato Napolitano.
Già un anno fa, in una lettera ai presidenti delle Camere, il Capo dello Stato ribadì “la necessità di limitare gli emendamenti ammissibili, in sede di conversione dei decreti-legge, a quelli sostanzialmente omogenei rispetto al testo originario del decreto”; ma evidentemente non è stato ascoltato.
Ieri in sede di approvazione degli ordini del giorno, il Governo era stato battuto due volte su un emendamento del Pd relativo alle graduatorie scolastiche e su uno della Lega relativo al pagamento del canone Rai.
Redazione
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