
BRUNO SENNA E LA FORMULA UNO – Dichiarazione alquanto bizzarra che ha rilasciato la sorella del grande e indimenticabile campione Ayrton Senna, Viviane, alla televisione brasiliana o’ Globo: “Ero in una camera d’albergo quando ho sentito una voce dirmi che stavo pregiudicando la vita di mio figlio. L’unica cosa che non volevo per mio figlio era pregiudicare la sua vita”.
Questo evento “soprannaturale” ha quindi fugato tutti i dubbi di Viviane riguardo il fatto di continuare a far correre il figlio Bruno, nipote di Ayrton, come pilota e da questo anno a bordo di una Williams (la stessa marca dello zio quando corse la sua ultima gara fatale) in Formula Uno.
La sorella di Ayrton era infatti terrorizzata che al figlio potesse succedere un incidente come nel 1994, quando, durante il Gp di Imola, il fuoriclasse brasiliano aveva perso la vita. Quindi all’inizio permise al figlio di cominciare anche lui a correre con le macchine, ma poi glielo vietò per il terrore di perdere anche il sangue del suo sangue. Poi la voce dall’aldilà (forse proprio del fratello) e quindi la decisione di far vivere al proprio figlio la vita che si è scelto.
Redazione Online