GRECIA: SCIOPERO DI 48 ORE – Dopo l’approvazione del pesantissimo piano d’austerity e il commissariamento proclamato dall’Unione Europea, la popolazione della Grecia non si ferma ed indice nuovi scioperi e forme di mobilitazione generale. Oggi rimarranno fermi tutti gli impiegati nel comparto marittimo, così attivo e prolifico in territorio ellenico. Lo sciopero, proclamato dalla Federazione Nazionale Lavoratori Marittimi, non si fermerà ad una giornata ma ne toccherà in pieno ben due: l’inizio era previsto per la mattinata di oggi e la fine è stata programmata per il mattino di mercoledì. Tra oggi e domani quindi non saranno attivi tutti i convogli utilizzati per il trasporto in mare.
La mobilitazione è il risultato di un meeting svoltosi tra i leader sindacali e il ministro del lavoro, meeting all’interno del quale si puntava a trovare un accordo tra le due parti, cosa che non è avvenuta. Giannis Chelas, a capo della Federazione, si è dimostrato preoccupato per l’andamento della politica dell’attuale governo ed ha messo in guardia sulle ricedute che le misure adottate potranno avere sul sistema economico greco: “Spero che di fronte ai grandi problemi prevarrà il senso di responsabilità e che non si arrivi a danneggiare i cittadini e l’ economia greca”.
La protesta messa in campo dagli operai del settore marittimo non lascerà indifferente il Paese e condizionerà la produzione e la viabilità delle tante isole presenti a costellare i litorali della Grecia. Soprattutto i lavoratori agricoli che operano negli arcipelaghi sono intimoriti per via dell’alto tasso di deperibilità a cui sono soggetti alcuni prodotti che coltivano e che nelle prossime 48 ore non potranno essere distribuiti.
Oggi si svolgerà un’altra riunione tra sindacato e autorità ministeriali durante la quale si punterà ad un altro accordo. Ma la riuscita sembra ardua perché i lavoratori non sembrano essere disposti a cedere alla soppressione dei diritti fondamentali di cui ora godono, quelli che il governo vuole abolire.
Redazione online