DL liberalizzazioni: la Ragioneria di Stato boccia il provvedimento

Mario Monti (getty images)

DL LIBERALIZZAZIONI BOCCIATO DALLA RAGIONERIA – Si prospetta una settimana dura per il governo dei tecnici presidiato da Mario Monti. Mentre la riforma sul mercato del lavoro, su cui l’esecutivo punta per avviare il ciclo di riforme che dovrebbe a sua detta proiettare l’Italia fuori dalla crisi, è a un momento di stallo sul tavolo delle trattative con le parti sociali, anche il decreto liberalizzazioni subisce delle frenate.

Oggi la Ragioneria di Stato, incaricata di vagliare il decreto e testarne l’applicabilità, ha espresso dei forti dubbi sulla compatibilità di alcuni passaggi del disegno di legge e le risorse disponibili per finanziarle secondo quanto stabilito dalle norme costituzionali. In particolare non avrebbero una copertura certa la parte riguardante le permute degli immobili e quella relativa al pagamento dei debiti nei confronti della Pubblica amministrazione.

Dopo la bocciatura della Ragioneria di Stato, numerosi sono stati i commenti e le richieste da parte delle opposizioni. Nonostante infatti proprio oggi il dl sia di passaggio alla camera, in molti vogliono che sia ritirato in virtù del rispetto dei principi costituzionali. Dal Pdl all’Italia dei valori, il monito nei confronti del provvedimento varato da Monti si è alzato.

“Il decreto legge liberalizzazioni viola palesemente, e per stessa ammissione della Ragioneria generale dello Stato, il quarto comma dell’art. 81 della Costituzione. Non penso che questo sia il miglior modo per iniziare un road show di credibilità internazionale. Già nei contenuti di alcuni articoli umilia il senso stesso della parola liberalizzazioni ed in più crea ulteriori buchi di bilancio” ha detto Giudo Crosetto del Pdl, a cui ha fatto eco il collega di partito ed ex ministro Andrea Ronchi alla Camera.

Secondo Massimo Donadi dell’Idv “oggi arriviamo al paradosso: arriva in Aula un provvedimento di cui cinque articoli sono privi di copertura finanziaria”. “Votarlo è un palese affronto e sfregio alla Costituzione. Speriamo anche che il presidente della Repubblica, così attento alle vicende parlamentari, anche in questa occasione si dimostri garante dei principi della Costituzione” ha continuato il deputato.

Il governo conta di approvare in tempi brevi il decreto e probabilmente ricorrerà al voto di fiducia.

 

Redazione online