Juventus-Milan 2-2, esclusivo Benaglio: “Ora come ora è scomodo pensare ad onori per la Juventus”

Antonio Conte (getty images)

JUVENTUS-MILAN COPPA ITALIA BENAGLIO – Il ritorno della semifinale di Coppa Italia di ieri sera tra Juventus e Milan ha visto trionfare i bianconeri dopo il 2-2 maturato ai tempi supplementari (l’andata era terminata con una vittoria per 1 a 0 per la banda di Conte). Abbiamo chiesto in esclusiva all’opinionista sportivo e tifoso bianconero Giuliano Benaglio di farci un’analisi della partita:

“Ci sono notti nelle quali i sogni diventano realtà; e non si tratta di sogni di serie A o di serie B, i sogni sono sogni e basta. Capita di vivere annate buie e stagioni da non protagonisti; la normalità per squadre normali, una tragedia per le squadre abituate a primeggiare. Dall’ultima finale disputata dalla Juventus (era il 20 agosto del 2005, finale di Supercoppa Italiana persa ai supplementari contro l’Inter) sono trascorsi 2.404 giorni. In mezzo c’è stato un altro campionato stradominato (91 punti conquistati in un campionato senza penalizzazioni e con le squadre che partivano tutte dal via, senza vantaggi nè penalizzazioni); abbiamo assistito alla farsa di Calciopoli, ad una gestione della squadra senza capo ne coda, ad una serie di allenatori (o presunti tali) che tutto avevano tranne che la cognizione del luogo dove stessero lavorando. Gli anni passano, la fede mai: essere juventino vuol dire anche questo, vuol dire mandare giù ingiustizie lapalissiane e fallimenti tecnici, rialzandosi ogni volta con la certezza che dopo la pioggia torna il sereno. Ieri sera a Torino il cielo era sereno, nonostante la bolgia che si respirava anche attraverso il tubo catodico allo Juventus Stadium; e non importa se qualche cronista nazional-popolare e fazioso abbia provato a guastarci la festa. Noi siamo la Juventus e andiamo anche oltre certi preconcetti e certe assurdità che mamma-canone ci propina con certosina attenzione. Onore al Milan: la partita di ieri sera passerà alla storia come una delle più belle partite mai disputate da squadre italiane; alla faccia di chi continua a sostenere che il nostro non è più il calcio più bello d’Europa. La Juventus torna a disputare cosi un’altra finale, con la “F” maiuscola. La sua quattordicesima Finale di Coppa Italia. Sarebbe bello aggiungerne un’altra alle nove presenti in sede: diventerebbero dieci. La domanda allora è semplice: come mai nessuno pensa ad una stella tricolore da apporre sulla maglia di chi conquista dieci volte il trofeo nazionale? Semplice: ora come ora è scomodo pensare ad onori per la Juventus, forse perché non si era preparati (parlo dei piani alti) ad una stagione cosi positiva dei ragazzi di Mister-Capitan Antonio Conte, o più semplicemente perché non lo si vuole fare e basta. Io non lo dico, ma se dovesse succedere sarebbe bello, come provocazione, aggiungere alle già presenti due stelle (unica squadra italiana ad averle) dorate anche una terza stella, questa volta tricolore (a rappresentare le dieci coppe Italia vinte). Tre stelle, dunque. Attendendo, dalla giustizia sportiva, che questa terza stella torni ad essere dorata, magari già a maggio di quest’anno”.

Simone Ciloni