Siria: gli ispettori ONU non sono ancora entrati nei luoghi del massacro di Hama

SIRIA: NUOVA STRAGE AD HAMA – Dopo l’ormai tristemente famoso massacro avvenuto a Hula lo scorso 25 maggio, la Siria continua ad essere martoriata da stragi e repressioni. Ieri, presso il piccolo centro abitato di Mazraat al Qubeir, situato nella provincia di Hama. Così come successo ad Hula le vittime, secondo quanto denunciato dal Consiglio Nazionale Siriano, sarebbero in gran parte appartenenti alla popolazione civile e, tra queste, di particolare rilevanza è la presenza di circa 20 donne e 20 minori. Persino le modalità con cui è stata attuato il massacro, ad opera dell’esercito che agisce sotto le direttive di Bashar al Assad, corrispondono a quelle che hanno caratterizzato la repressione svoltasi ad Hula.

A complicare la situazione, già tragica e ampiamente compromessa, si aggiunge il fatto che i luoghi della strage sarebbero ancora off limits per gli osservatori delle Nazioni Unite, inviati in Siria successivamente al varo di una risoluzione che mira a garantire il rispetto del piano di pace stilato da Kofi Annan. “”Gli osservatori delle Nazioni Unite stanno ancora cercando di entrare nel villaggio di Mazraat al Qubeir, ad Hama, teatro della strage di ieri”,riferisce l’addetto stampa dello stesso Annan, Ahmad Fawzi, utilizzando i canali del social network Twitter.

Di tutt’altro parere è l’emittente televisiva locale Addounia, gestita dalle autorità governative di Damasco, la quale sostiene che il villaggio di Mazraat è già stato visitato dagli addetti al monitoraggio dell’ONU e non è in corso nessun tipo di ostruzione praticata dalle forze militari.

A livello internazionale intanto la situazione rimane ferma e il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, pur avendo ampiamente constatato che il piano di pace si sta rivelando fallimentare, non è ancora in grado di ricorrere a provvedimenti punitivi più incisivi a causa delle posizioni avverse di Russia e Cina, stati che possiedono il potere di veto.

 

Redazione online