
CASO CESARE BATTISTI – A Los Cabos, la località messicana dove si sta svolgendo il vertice G20, il premier Mario Monti ha avuto un meeting privato con la presidente brasiliana Dilma Rousseff. Da rilevare, oltre alle discussioni generali con al centro tematiche politiche ed economiche, c’è il riferimento, probabilmente fatto dallo stesso Presidente del Consiglio italiano, al caso di Cesare Battisti, ex membro del gruppo Proletari armati per il comunismo che attualmente vive proprio in Brasile, mentre in Italia pende su di lui un’accusa di pluriomicidio per cui gli è stato affidato l’ergastolo.
Dal 2007, anno in cui Battisti fu intercettato dalle autorità brasiliane nei pressi di Rio de Janeiro, i governi italiani si sono spesi per chiedere l’estradizione dell’ex militante rosso, ma non sono riusciti ad ottenere nulla. Nel 2009 Battisti ha ricevuto lo status di prigioniero politico dall’esecutivo presidiato da Luis Inacio Lula da Silva; le autorità giudiziarie brasiliane lo hanno ritenuto perseguitato in virtù della propria ideologia politica ed hanno manifestato perplessità sullo svolgimento dei processi a suo carico in Italia.
Successive richieste di estradizione sono state rifiutate dal Brasile nel 2010 e nel 2011, mentre in Italia imperversava la polemica e si scatenavano reazioni contrastanti.
La posizione del nuovo presidente brasiliano non è apparsa ancora chiara ed è evidente la volontà da parte della Rousseff di prendere tempo su una questione così delicata. Alcune fonti diplomatiche hanno fatto sapere che Dilma Rousseff si è “riservata di condurre ulteriori riflessioni e di far conoscere le sue posizioni in merito”.
Redazione online