Sei trans? Puoi fare il prete…

La Chiesa Episcopale degli Stati Uniti d’America è la sezione d’oltreoceano della confessione Anglicana: chiesa protestante dunque, che come molte altre chiese protestanti si dimostra particolarmente aperta alle questioni della non discriminazione e dell’inclusione delle persone omosessuali. Il passo compiuto dalla congregazione Episcopale, dunque, non deve sorprendere, anche se è parecchio esteso.

Parliamo, dice Huffington Post, di una comunità da quasi 2 milioni di fedeli: “Il Parlamento della Chiesa ha approvato un cambiamento ai canoni della non-discriminazione atti ad includere “l’identità e l’espressione di genere”. La mossa rende illegale il proibire l’ordinazione nei riguardi delle persone nate fisicamente in un genere e praticanti in un altro orientamento, o che non identificano sé stessi come uomini o donne”. “Siamo pieni di gioia per questa chiara affermazione da parte della Chiesa, che accoglie e valorizza i doni ministeriali delle persone transgender, laiche o ordinate che siano. Siamo inoltre compiaciuti del largo supporto delle battaglie trans mostrato dai deputati che rappresentano molte regioni e generazioni di questa chiesa. Mentre la Chiesa cammina coraggiosamente verso nuove frontiere e nuove sfaccettature della sua luce, siamo fieri di essere parte di questo movimento, così pieno di spirito”, dice TransEpiscopal.

MATRIMONIO GAY – Il prossimo passo è quello dell’elaborazione di una liturgia specifica per le coppie omosessuali: la Camera dei Vescovi, che non include dunque membri laici, ha approvato una risoluzione che impegna gli episcopali ad impegnarsi sul cammino dell’elaborazione di una liturgia apposita per sposare le coppie dello stesso sesso: “Alcuni vescovi episcopali attualmente permettono il matrimonio fra persone dello stesso sesso nella loro diocesi, ma molti hanno affermato che non permetteranno nulla di tutto questo a meno che la Chiesa non abbia elaborato una sua particolare liturgia. Se approvata, la nuova liturgia non sarebbe obbligatoria: i vescovi che non approvano questa pratica la potrebbero bandire nella propria diocesi. La liturgia non condurrebbe ad un matrimonio religioso, anche se una parte del clero, negli stati che lo permettono, officia da tempo matrimoni civili nella propria chiesa”.

Fonte: www.giornalettismo.com