
MUSICISTI INGLESI PER LE PUSSY RIOT – Vladimir Putin è in visita a Londra per assistere ad alcune delle gare delle Olimpiadi e per intrattenersi in un colloquio di lavoro con il primo ministro inglese David Cameron. Il suo viaggio però non è passato inosservato agli occhi dei tanti, tra artisti e musicisti, che hanno sentito parlare del caso Pussy Riot e che hanno deciso di mobilitarsi per richiedere con una lettera pubblicata dal Times la liberazione delle tre ragazze arrestate.
Le Pussy Riot sono tre ragazze russe componenti di una punk band, le quali sono state tratte in arresto ed ora stanno subendo un processo con cui rischiano di venir condannate fino a sette anni di carcere, per essersi esibite in una chiesa ortodossa consacrata, la Chiesa del Santissimo Salvatore di Mosca, con un concerto di denuncia verso lo stesso Putin.
Tante sono state le attestazioni di solidarietà nei confronti delle tre donne: numerosi concerti si sono succeduti in varie città d’Europa e del mondo e il caso è esploso all’interno dei social network anche italiani, dove gli utenti hanno detto la loro in merito al processo.
Peter Townshend, leader degli Who, Jarvis Cocker, voce dei Pulp, Neil Tennant dei Pet Shop Boys sono alcuni dei nomi che compaiono tra le firme poste in calce alla missiva comparsa sul Times. Secondo questi musicisti, le ragazze della band femminista stavano effettuando una protesta legittima al momento dell’arresto e non è giusto che rischino di rimanere in carcere per sette anni in relazione a quanto hanno fatto. “Il dissenso è un diritto in qualsiasi democrazia ed è completamente sproporzionato che possano andare incontro ad una condanna a sette anni. Crediamo che rientrino nel ruolo dell’artista l’azione di protesta politica legittima e la lotta per la libertà d’espressione”, scrivono i musicisti, i quali hanno colto l’occasione anche per denunciare le condizioni di detenzione delle Pussy Riot. Sembra infatti che alle ragazze non venga assicurata una corretta alimentazione.
Redazione online