
SIRIA: HOLLANDE PARLA DI INTERVENTO MILITARE – Dopo un weekend di sangue in Siria, tra ieri e oggi si è aperto un altro intenso dibattito internazionale sulla questione dell’intervento militare nel Paese. A dare il via al dibattito è stato il presidente francese Francois Hollande, il quale ieri sera ha annunciato che qualora il regime siriano di Bashar al Assad dovesse decidere di utilizzare delle armi chimiche per fronteggiare gli assalti degli oppositori sarebbe giustificata un’operazione bellica internazionale contro la dittatura.
Hollande si è espresso sulla controversa questione nel corso di un meeting effettuato con gli ambasciatori siriani appartenenti all’esercito dei ribelli. Il presidente francese ha fatto esplicita richiesta ai diplomatici incontrati di istituire un nuovo governo, provvisorio che dia voce alle aspirazioni della popolazione siriana attualmente in lotta contro il regime. Nel caso quest’operazione dovesse riuscire, la Francia ha dato la sua massima disponibilità a riconoscere ed aiutare il nuovo esecutivo. Hollande ha fatto sapere inoltre che qualsiasi tentativo di combattere le insurrezioni utilizzando armi chimiche altamente pericolose potrà portare la comunità internazionale alla decisione di intervenire militarmente.
Dopo le dichiarazioni di Hollande, il regime siriano si è messo subito al riparo e il ministro degli Esteri locale ha rilasciato un’intervista alla testata britannica The Independent con la quale ha affermato che il governo non ha intenzione di far ricorso ad armi chimiche. Nella stessa intervista Walid al-Muallem, questo il nome del ministro, ha accusato pesantemente gli USA sostenendo che proprio gli americani sono i principali responsabili di quanto sta accadendo nel paese mediorientale. Al-Muallem ha detto che, a suo parere, gli USA starebbero agendo a livello diplomatico sulla Siria con il solo intento di isolare a livello militare ed economico l’Iran.
Redazione online