
GRAVISSIMA LA SITUAZIONE IN SIRIA – Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha espresso preoccupazione, ancora una volta, per le sorti del conflitto siriano. In particolare secondo Moon, gli scontri potrebbero estendersi ed arrivare ad interessare regioni esterne ai confini nazionali della Siria. “C’é il rischio che la violenza in Siria si diffonda nei Paesi vicini. Le forze governative siriane continuano a bombardare i centri abitati con armi pesanti, carri armati e aerei, ed anche i ribelli hanno incrementato le azioni militari”, ha detto il segretario ONU, parlando ad un vertice dell’Assemblea Generale svoltosi presso il Palazzo di Vetro. Quello che sta succedendo in Siria, secondo Ban Ki-moon, è di una gravità estrema e diffusissime sono le “violazioni dei diritti umani su larga scala, torture ed esecuzioni sommarie poste in essere da entrambe le parti”.
Non è di certo più ottimistico il commento fatto sulla situazione del paese mediorientale dal nuovo delegato di Onu e Lega Araba, l’agerino Lakhdar Brahimi, sostituto di Kofi Annan e già presentatosi con durezza al cospetto della comunità internazionale. Qualche giorno fa, le sue dichiarazioni avevano reso esplicita la gravità della situazione ed avevano marcato l’estrema difficoltà della missione che il diplomatico si apprestava a svolgere, tanto da far sapere che l’operazione di pace è una pratica “quasi impossibile” in quel territorio. Oggi Brahimi non ci è andato più leggero. “La situazione in Siria e’ in costante peggioramento, il bilancio delle vittime è sconcertante, la sofferenza immensa, e la distruzione sta raggiungendo proporzioni catastrofiche”, queste le sue parole, di sconforto e di rassegnazione, ma con le quali forse il nuovo delegato vuole stimolare una reazione della comunità internazionale.
Nel frattempo, il segretario di Stato USA, Hillary Clinton, in visita in Cina, ha espresso al primo ministro di Pechino insoddisfazione per l’ostruzionismo praticato in sede di Consiglio di Sicurezza, dove più volte, assieme alla Russia, la Cina ha posto il veto impedendo che venissero approvate delle risoluzioni contro Bashar al Assad
Redazione online