BURDISSO ROMA – Dopo aver saltato mezza stagione scorsa a causa di un grave infortunio, Nicolas Burdisso è tornato a guidare la difesa della Roma. Al Corriere dello Sport ha concesso un’intervista per parlare della sua squadra. Ecco alcune delle sue parole: ”La vittoria di San Siro ci ha dato molto morale, ma la sosta arriva nel momento giusto per non esaltarci troppo e pensare a rimanere umili. La parola scudetto non ho paura a pronunciarla, noi dobbiamo essere bravi a giocarcelo fino in fondo. Quest’anno siamo più maturi grazie al rinnovamento, ma la scorsa stagione non è stata tutta colpa di Luis Enrique. E’ un bravo tecnico. Zeman? Mi piace come lavora con la squadra e non è vero che non è attento alla fase difensiva, anzi tutt’altro. Mi piacciono i miei compagni di reparto, da Castan, bravo nell’anticipo, a Marquinhos, molto veloce, a Romagnoli, tipico centrale italiano. Le nostre rivali? La Juventus è la più forte, è la favorita. mentre le milanesi hanno perso qualcosa. E anche il Napoli, senza Lavezzi è diverso. Ma noi dobbiamo pensare alla nostra squadra e basta. Vorrei che in Italia si puntasse più sui giovani, a maggior ragione per questo campionato così impoverito. Florenzi? L’avevo pronosticato già in estate, ha personalità. Personalmente ero rimasto colpito nell’estate del 2001 quando ero venuto a Roma per un amichevole col Boca alla presentazione della squadra post-scudetto. Uno stadio magnifico e uno show meraviglioso, è stato incredibile tornare a giocare in questa squadra. Il mio mentore? Carlos Bianchi. So che a Roma ha fallito, ma in Argentina ha fatto grandi cose. L’avversario più pericoloso? Milito. Il mio modello? Samuel, poi ci ho anche giocato insieme e prima Ayala e Sensini. Alla Roma per sempre? Non lo so, magari si stancano loro prima. Ho apprezzato il gesto della società di prolungarmi il contratto dopo l’infortunio, io ho voluto rinviare il discorso, ma ne riparleremo, voglio vincere qualche trofeo in questa squadra”.
