CRISI EUROZONA – Mario Monti è volato a Malta per partecipare al Vertice sul dialogo del Mediterraneo occidentale, il cosiddetto “5+5” che riunisce Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Malta, Portogallo più Marocco, Algeria, Libia, Tunisia e Mauritania. In quest’occasione ha parlato ancora di Ue e conti in ordine dei Paesi aderenti: tutti devono compiere il proprio dovere, ma l’Europa non deve esagerare perchè un rigore eccessivo può accrescere le distanze dei cittadini verso l’Unione europea e monetaria. Ancora una volta il premier dosa le parole e cerca di rappresentare l’ago della bilancia tra i Paesi in difficoltà, Grecia in testa, e i rigoristi dell’Eurozona (Germania in primis). “Ci sono sfide economiche – ha sottolineato il premier – che sono cruciali se vogliamo davvero trasferire i principi in concreti miglioramenti nelle vite dei nostri cittadini”.
Ma di certo l’Eurozona non è un progetto fallimentare se i Paesi del Mediterraneo guardano con un certo interesse al modello comunitario e non è detto che in un futuro prossimo gli Stati del Maghreb non possano fare passi avanti in tale direzione, specie dopo la caduta di alcune dittature. Ma alla ventata di democrazia andrà affiancato lo sviluppo economico, senza il quale nulla può essere creato di positivo.
Per quanto concerne la crisi greca Mario Monti ha riconfermato di non volere fare “sconti” pur essendo sensibile alla causa dei cittadini: “La posizione del Governo Italiano sulla Grecia è di prestare grande attenzione alla disciplina finanziaria, alle riforme economiche senza sconti; e al tempo stesso di avere grande sensibilità per le implicazioni sugli atteggiamenti dei cittadini verso l’Unione europea”. Ma il primo ministro ellenico Antonis Samaras ha lanciato l’allarme: “La Grecia ha fondi a disposizione per arrivare fino a fine novembre. Poi le casse sono vuote”.
Redazione
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