
LEGA NORD – Per la festa annuale del Carroccio a Venezia sono accorsi centinaia di militanti, nonostante gli scandali e le polemiche scoppiate nel partito negli ultimi mesi, a cominciare dalla ‘destituzione’ di Umberto Bossi e dall’ascesa di Bobo Maroni. Il neosegretario federale ha rinnovato l’ostilità verso il Governo Monti, in particolar modo contro la riforma del ministro Fornero: “La riforma Fornero è un obbrobrio. E lo dice chi la riforma l’ha fatta prima con l’amico Marco Biagi che ci ha addirittura rimesso la vita. Non ha senso la riforma Fornero: va cancellata. E’ inutile far pagare di più l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Così li condanni alla disoccupazione o al lavoro nero”.
Ma i risvolti negativi del Governo Monti sono visibili, secondo Maroni, anche dai dati dell’inflazione che risulta raddoppiata dall’ascesa dei tecnici, senza contare “ridotti salari, stipendi e pensioni e di chi paga le tasse come i cittadini del Nord. Disoccupazione giovanile è al 35%, un dramma sociale che può diventare problema di ordine pubblico. Di questo il governo Monti non si occupa”.
Ma la Lega Nord ha un progetto per salvare il Nord dalle grinfie della crisi e dei tecnocrati: “La rivoluzione può partire dal Nord e per questo invito tutti i sindaci del Nord, anche quelli che non sono della Lega, ad accogliere la nostra azione di protesta” che ha come scopo la costituzione di un’Euroregione del Nord: “La nostra proposta di legge è questa – ha spiegato Maroni – diciamo sì a Euroregione a condizione che diventi a statuto speciale. Voglio raccogliere milioni di firme per conquistare la nostra Euroregione e la nostra indipendenza. Non posso pensare che sia Roma a concederla. Dobbiamo essere più cattivi”, magari concentrandosi con azioni di disobbedienza civile.
Sul palco di Venezia è salito anche l’ex leader leghista Umberto Bossi, il quale ha cercato di appianare i residui contrasti interni e focalizzare l’attenzione sugli obiettivi della Padania: “Sta venendo un tempo di grandi battaglie. Non dobbiamo litigare per il mio posto o quello di Maroni. Dobbiamo colpire il centralismo – ha dichiarato il Senatur -. Non sbagliate bersaglio: niente risse interne, compattezza e rispondere all’attacco che dobbiamo portare”.
Redazione
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