RIFORMA DELLE PENSIONI – Il governo si prepara a bocciare il ddl proposto dall’ex ministro del Lavoro Damiano e condiviso da tutti i partiti, che introduce una serie di scalini per consentire ai lavoratori di 58 anni di andare in pensione con 35 anni di contributi fino al 2017. Ma il ministro Elsa Fornero non ci sta ad ampliare il numero degli esodati e, non a caso, ieri è stata diffusa dall’Ansa una lettera dello scorso 7 agosto, in cui Fornero scriveva al presidente della commissione Lavoro della Camera in merito alle modifiche della riforma delle pensioni, invitando a compiere “ogni sforzo” per evitare il rischio di misure che, “se non adeguatamente comprese in sede internazionale”, compromettessero gli sforzi di stabilizzazione finanziaria.
Il ddl Damiano è arrivato in Aula alla Camera. La proposta di legge è stata approvata con un voto bipartisan in commissione Lavoro ma richiede una copertura di 5 miliardi. “Non vogliamo smontare la riforma del ministro Fornero – ha detto l’ex ministro del Pd -. Vogliamo fare delle correzioni, addolcire il salto… Se la copertura dei cinque miliardi non ci fosse sarebbe molto grave. C’è la spending review, c’è la legge di stabilità, questi soldi non devono essere destinati solo ad una diminuzione del debito, ma anche per correggere l’errore fatto”.
Redazione
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