
FIAT POMIGLIANO – Nello stabilimento Fiat di Pomigliano d’Arco 19 lavoratori saranno messi in mobilità per poter riassumere i 19 iscritti alla Fiom, reintegrati in azienda dopo la sentenza della Corte d’Appello di Roma. “L’impegno dell’azienda – si legge nella nota – è quello di individuare la soluzione che consenta di eseguire l’ordinanza creando il minor disagio possibile a tutti quei dipendenti che hanno condiviso il progetto e, con grande entusiasmo e spirito di collaborazione, sono stati protagonisti del lancio della Nuova Panda”.
“L’azienda ha da tempo sottolineato – prosegue il comunicato – che la sua attuale struttura è sovradimensionata rispetto alla domanda del mercato italiano ed europeo da mesi in forte flessione e che, di conseguenza, ha già dovuto fare ricorso alla cassa integrazione per un totale di venti giorni. Altri dieci sono programmati per fine novembre”.
Ma le motivazioni dell’azienda non convincono sindacati e diretti interessati: “”E’ proprio una vergogna, Marchionne non perde occasione per cercare di dividere i lavoratori – spiega Mario Di Costanzo, iscritto Fiom che dovrebbe essere assunto entro il 28 novembre – . Adesso dichiara anche guerra alla magistratura per far pesare sui giudici la situazione che si sta creando. Con questo atteggiamento però – ha proseguito Di Costanzo – l’ad non sta facendo altro che fare luce sul suo reale progetto per Pomigliano: se l’assunzione di 19 persone per lui è un problema, figuriamoci cosa sarà l’assunzione degli oltre 2000 in cassa integrazione”.
D’altronde potrebbero non esserci i requisiti per mettere in mobilità i 19 operai, dal momento che la legge prevede che per ottenere l’indennità si sia in possesso di almeno 12 mesi di anzianità aziendale, di cui almeno sei di effettivo lavoro. E nella newco di Pomigliano le prime assunzioni sono state effettuate a novembre 2011. Un altro gran bel grattacapo per lo stabilimento Fiat napoletano…
Redazione
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